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Tunnel di Monte Tondo, ora si cerca il progettista. Otto anni di cantiere

Il sindaco Caramaschi: «A breve la Provincia assegnerà l’incarico». I costi: 110 milioni per 2.590 metri di galleria. Tommasini: «Come la variante di Perca»



BOLZANO. Monte Tondo sembra su un binario assolutamente morto ma da due giorni offre invece visibili segni di vita.

La Provincia ha in programma (“A brevissimo, forse nelle due prossime giunte” anticipa Renzo Caramaschi, che conferma il fatto) di assegnare l’incarico per la progettazione del tunnel. E visto che questo passaggio presupponeva, “ab initio”, una procedura di gara di almeno cinque-sei mesi, significa che l’accelerazione è avvenuta e che si tratta di uno dei passaggi decisivi.

Anche perché l’assegnazione dell’incarico va di pari passo con la messa in bilancio dei fondi necessari per la sua attuazione: cinque milioni di euro. Nel dossier che la giunta si prepara ad esaminare ci sono poi i nuovi termini in agenda e il costo complessivo dell’opera. Dunque per la galleria tra la Ss504, per Sarentino, e la connessione a via Innsbruck, il costo complessivo è stato aggiornato a 110 milioni di euro, divisi tra 75 milioni per i lavori e 35 per la conclusione cantiere.

Ci saranno quattro vie di fuga lungo il percorso sotto la montagna, posizionate nei punti di accessibilità e la galleria naturale a canna unica misurerà alla fine 2590 metri.

Poi c’è la questione dei tempi. Prevedendo di poter entro quest’anno, dunque, definire assegnazione e i primi step per giungere poi alla progettazione definitiva, l’orizzonte si allunga ai prossimi sei-otto anni almeno. Uno scenario comunque plausibile visto il monte spese, che dovrà in ogni caso essere inserito in bilancio dalla prossima giunta. E la difficoltà tecnica di avviare uno scavo tutto in roccia.

Tuttavia, per offrire un termine di paragone simmetrico, basti dire che la variante di Perca, in parte nel tunnel, avviata l’altro giorno con tutti gli onori, costa anch’esso intorno ai 100 milioni e la sua conclusione è stata compressa entro la data d’inizio delle Olimpiadi.

Bolzano, insomma, arranca comunque.

«Ma purtroppo scontiamo decenni in cui non si è raggiunto un accordo con la Provincia sulle grandi opere» commenta il sindaco.

A sua volta, Christian Tommasini, già assessore provinciale per le infrastrutture e uno dei “padri” dell’iniziale progetto dello Ss12 in galleria (poi superata in corsa dalla proposta del presidente Arno Kompatscher della A22 in tunnel con i fondi autostradali, e ora riesumata) osserva i costanti ritardi di cui soffre Bolzano: «Ho visto la giunta, con Svp e assessori leghisti in testa, molto felici di questo “regalo” a Perca. Vorrei solo osservare che nel corso delle Olimpiadi, Bolzano sarà comunque uno degli snodi, tra visitatori e organizzazione. Ma non sento dire nulla, in Provincia, per accelerare opere e progetti. Forse ci sono anche responsabilità comunali nei ritardi e nei progetti prima accolti e poi rimossi, ma è dal 2018 che gli accordi sono in campo e chi spinge mi pare solo il capoluogo…». P.CA.

 













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