«Un gioco di squadra per valorizzare l’Orchestra Haydn»

La neo-presidente del cda Chiara Zanoni Zorzi: con risorse ridotte nuove strade per non perdere in qualità


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Il nuovo colore dominante nell’Orchestra Haydn è decisamente il rosa. Nel consiglio d’amministrazione quattro componenti su sei sono donne. Donna è anche la nuova presidente del cda: Chiara Zanoni Zorzi. Afferma di puntare al lavoro di squadra. Una trentina che prende il posto di Franz von Walther, come da rotazione annunciata al vertice tra le due province. Due giorni fa, infatti, la giunta provinciale trentina ha indicato alla presidenza dell'Orchestra regionale Haydn, Chiara Zanoni (vicepresidente è Felix Resch, direttore del conservatorio Monteverdi di Bolzano), confermata durante il cda di ieri. Al femminile anche tutto il collegio dei revisori dei conti. Unico volto già presente nel precedente cda, quello del bolzanino Sandro Repetto, elemento di continuità con il passato che in un consiglio rinnovato per la quasi totalità può rappresentare un bene. Il presidente trentino Lorenzo Dellai ha espresso soddisfazione per la decisione assunta, mentre l'assessore Franco Panizza ha aggiunto che la nomina assume un particolare significato soprattutto perché si tratta di persona che «per competenza e preparazione offre le migliori garanzie per l'attività futura dell'Orchestra Haydn, un soggetto di fondamentale importanza nel panorama della cultura regionale». «Con Chiara Zanoni - haconcluso Panizza - sono certo che gli orizzonti potranno ulteriormente allargarsi a una collaborazione ancor più fattiva e prolifica con il mondo tedesco e con la Mitteleuropa. Certo, la nostra è stata una scelta europea, in linea con il nuovo soggetto istituzionale dell'Euroregione».

Se la nostra Orchestra regionale deve valicare, come ha sempre sostenuto e voluto il maestro Kuhn, gli stretti confini regionali, Chiara Zanoni Zorzi è la donna giusta. Laureatasi nel 1980 in Lingue e Letterature moderne presso l’Università degli studi Bologna, ha poi trascorso lunghi soggiorni di studio a Graz, Monaco, Münster e Saarbrücken, specializzandosi nella traduzione di saggistica storica.

Dal 1983 al 1986 ha vissuto a Tübingen dove ha iniziato a coltivare l’interesse per il dialogo e i rapporti culturali tra il mondo italiano e quello dei paesi tedescofoni. Dal 1989 si occupa di editoria, attualmente come editor delle collane di pubblicazioni dei centri di ricerca umanistica dell’Istituto Trentino di Cultura (ora Fondazione Bruno Kessler). È responsabile dei Servizi di supporto al Polo umanistico della Fondazione Bruno Kessler e membro di diversi comitati editoriali, nonchè editorial manager di FBK Press.

Innanzitutto come ha accolto la sua nomina a nuovo presidente dell’Orchestra Haydn, la notizia l’ha sorpresa o se l’aspettava.

«Poche volte mi sono capitate sorprese come questa. E’ una nomina che mi onora e alla quale intendo rispondere con la voglia e l’impegno a fare le cose bene. A partire da oggi».

Come vuole che sia la «sua» orchestra da adesso in avanti?

«Non sono portata per le parti da “solista”, perché credo troppo nel lavoro di squadra e nella valorizzazione di competenze diverse: da quelle artistico-musicali del maestro Kuhn e degli orchestrali alla professionalità dei nuovi membri del consiglio di amministrazione».

I problemi finanziari rischiano di mettere in pericolo l’attività di tanti teatri e tante orchestre. Questo la preoccupa?

«I tempi che stiamo vivendo sono particolarmente delicati e seri, in tutti gli ambiti, dunque anche per le attività dei teatri e delle orchestre. Ma si possono trovare nuove vie per non perdere in qualità e rimanendo con i piedi in terra».

Tante donne alla guida di un’orchestra, in un territorio per lo più e da sempre maschile. Daranno un tocco diverso? E quale sarà il suo personale tocco femminile?

«Sarà naturale che il nuovo consiglio rifletta la sensibilità di tutti i suoi componenti, e dunque anche una sensibilità al femminile, declinata però sempre nell’alveo delle competenze e professionalità personali di ognuno».

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