emergenza abitativa

Unibz, la rabbia degli studenti: «Trovare casa è una giungla»

L’Università di Bolzano attira sempre più alunni, ma i costi degli affitti scoraggiano. Gli studentati sono più economici, ma il metodo di accesso è sotto accusa: «Non tiene conto di criteri fondamentali»


Maddalena Ansaloni


BOLZANO. La sessione di esami estiva è praticamente conclusa. Bolzano si svuota dagli studenti che arrivano da tutto il mondo per frequentare l’università trilingue. I tavoli della biblioteca, in cui meno di un mese fa era difficile trovare posto, adesso sono mezzi vuoti. Il bar semi deserto, e così tutti i luoghi che in altri periodi brulicano di ragazzi con lo zaino, che scherzano tra di loro in lingue diverse e donano a Bolzano un’atmosfera davvero speciale. Però Bolzano è pronta per essere una città universitaria? «Forse non ancora del tutto», risponde Matteo Falcone. Al bar con la compagna di studi, Margherita Novembri, stanno aspettando un amico. «Quando sono arrivato il primo anno, mi sembrava che la città non fosse ancora del tutto cosciente di avere un’università», prosegue Falcone, «Adesso molte cose sono migliorate, c’è più attenzione ai bisogni degli studenti. Però la situazione abitativa rimane problematica». È il problema per eccellenza, denunciato più volte dagli stessi vertici dell’ateneo.

Trovare un alloggio
Per i 4.100 studenti iscritti ai 30 corsi di laurea e post laurea, i posti in studentato sono appena 600. Tra i 3.500 studenti che rimangono esclusi ci sono molti fuorisede, che devono trovare un’alternativa abitativa per poter frequentare il proprio corso. Gli appartamenti hanno un costo medio di 500/600 euro per una stanza, e spesso è comunque difficile trovarli, vista la forte vocazione turistica della città. «Leggendo i dati dell’università», prosegue Falcone, «Ho visto che tra gli studenti che passano il test di accesso, il 20% rinuncia a trasferirsi a Bolzano per il problema dell’abitare. Io sono fortunato, perché per una stanza singola pago “solo” 460 euro al mese. Ma ho visto conoscenti pagare anche 680 euro per una stanza in un appartamento condiviso con altre cinque persone. Sulla guida online dell’università è riportato che a Bolzano, indipendentemente da ciò che si cerca, il prezzo dell’affitto varia dai 250 ai 550 euro al mese. In verità i prezzi arrivano a picchi decisamente più alti». Gli studentati, con un affitto di 350 euro per una stanza singola, rimangono di gran lunga la scelta più economica. Il problema è entrarci.

Il «click day»
Ogni inizio estate si tiene il «click day», la giornata in cui le studentesse e gli studenti possono collegarsi al link provinciale per fare richiesta di un posto letto in studentato. Si tratta di un metodo fortemente contestato dagli studenti, perché non tiene conto di criteri fondamentali, quali la distanza della residenza dall’ateneo e la situazione economica dello studente. Quest’anno avrebbe dovuto tenersi il 22 giugno alle 15, ma il sito web è andato in tilt. Tantissimi studenti si sono ritrovati a fare domanda all’apertura del servizio. Visto che l’assegnazione del posto avviene in ordine cronologico, il fattore decisivo per ottenere un posto è la rapidità della presentazione della domanda. Il secondo tentativo è andato meglio: il 19 luglio più di mille studenti hanno assaltato il sito, che questa volta ha retto. Ma solo la metà è riuscita a inviare la domanda. «Ogni anno è una giungla», commenta Giorgia Maffei, studentessa di Scienze della formazione, «Secondo me andrebbe rivoluzionato il metodo. Se uno dei criteri fondamentali per la scelta è l’ordine di arrivo della domanda, una connessione lenta o un problema tecnico, fa scendere di venti posti in lista. Poi bisogna aspettare fino a fine agosto per le graduatorie, quindi si ha anche poco tempo per trovare una soluzione B». Anastasia Salvaneschi e Catia Lamari sono riuscite a fare richiesta. Ora aspettano che escano le graduatorie. «Abitavo in un appartamento, ma la padrona di casa ha deciso di non affittarlo più. Con il posto in studentato pagherei molto meno, quindi spero di ottenerlo, ma se non andrà così sarà dura trovare un’altra soluzione», spiega Catia Lamari. Anastasia Salvaneschi ha concluso il secondo anno in studentato e quest’estate ha dovuto fare nuovamente richiesta: «Il primo “click day” è stato una catastrofe, il sito continuava a bloccarsi. La seconda volta è andata meglio, ma non sono d’accordo con questo sistema». Tra un anno aprirà la facoltà di Ingegneria ed è previsto l’arrivo di altri 500 studenti. «È una situazione che non può andare avanti, ed è probabile che a breve si muoverà qualcosa», spiega Matteo Falcone, «Faremo delle azioni per parlare con gli altri studenti. Molto probabilmente accadrà a settembre, per coinvolgere le matricole che dovranno affrontare per la prima volta la ricerca di un alloggio».

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