Via Cadorna, sanato il piano di attuazione

Entro l’anno la delibera in consiglio comunale. Andriollo: «Poi si potrà riprendere a costruire»



BOLZANO. Ieri in commissione urbanistica è stato trattato l'annoso progetto per la realizzazione di appartamenti per il ceto medio in via Cadorna. Approvata la variante urbanistica e sanato il piano di attuazione, recependo le richieste avanzate dal Tar. A questo punto, dopo un precedente passaggio positivo in giunta, si attende la votazione in aula in consiglio. Poi, nel caso nulla osti, si potrà nuovamente chiedere la concessione edilizia e proseguire con i lavori, interrotti a livello di scavo. Sollevate le 50 famiglie socie della cooperativa, anche se si dichiarano molto perplessi Alto Adige nel cuore, Lega Nord e ancor più il M5S.

Sul tema è intervenuto il consigliere comunale Gabriele Giovannetti (Uniti per Bolzano - AA nel cuore): «Da anni il progetto è bloccato per i pasticci realizzati dalla giunta comunale precedente. Il progetto presenta sicuramente punti d'ombra soprattutto nell'iter di approvazione. Le colpe della cattiva amministrazione non possono però ricadere sulle famiglie. Qui si tratta di tutelare prima di tutto loro, le famiglie. Sono cinquanta i nuclei familiari che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto di appartamenti e che da anni si vedono rinviato e negato il loro diritto alla casa».

Il ruolo dei consiglieri «è quello di cercare per quanto possibile di favorire i nostri concittadini nella realizzazione dei loro sogni legittimi. Per questi motivi ho votato favorevolmente al progetto pur stigmatizzando una pessima gestione politica della vicenda». Sul punto c'è stata condivisione anche da parte del consigliere della Lega Luigi Nevola: «Abbiamo ritenuto di dare priorità alle famiglie rispetto alle scelte sbagliate della commissione urbanistica precedente».

Il progetto è stato alla fine approvato con sei voti favorevoli e uno contrario.

Il voto contrario è venuto da Davide Costa, del Movimento 5 Stelle. Non certo un voto contro le famiglie, tiene a sottolineare il consigliere grillino, quanto per rimarcare il comportamento assai poco trasparente della scorsa amministrazione comunale. «Ho votato contro perché non voglio più che accada qualcosa di simile, anche per difendere altre famiglie. Con in vigore un Puc serio tutto ciò non sarebbe accaduto. Sappiamo tutti della speculazione che c’è dietro. Per quel terreno ogni famiglia ha dovuto sostenere un costo di 100 mila euro. Non si neghi che si tratta di una zona di lusso. Il Comune ha più volte affermato di non aver trovato alternative. È falso, attualmente a Druso Est c’è in corso una vera e propria caccia al socio coop». È passato del tempo, da quando si erano costruite la graduatorie. Ora le condizioni di contorno sono mutate: c’è chi si è ritirato, chi ha divorziato, chi semplicemente non è più interessato. Per le coop c’è posto eccome.(da.pa)

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