Violenza in discoteca: condannato 

Un anno e tre mesi all’immigrato che ha palpeggiato pesantemente una giovane



BOLZANO. Quando ripensa a quella vicenda avvenuta nel maggio di un anno fa in una discoteca del capoluogo, lei una ventenne bolzanina è presa dagli attacchi di panico.

Ai giudici ha raccontato di vedersi ancora davanti come in un incubo quel giovane, mai incontrato prima d’allora, che mentre sta chiacchierando con un’amica al bar del locale, la chiama (Ehi amore) e poi la palpeggia nelle parti intime.

Lei si gira di scatto e gli dice: «Cosa vuoi?» La risposta è uno schiaffone.

La donna è sotto shock: cerca, assieme all’amica che è con lei, di riconoscere tra i clienti del locale la persona che l’ha aggredita. Ma lui non c’è più; sembra sparito.

Poi però lo individuano, sta ballando in mezzo alla sala. Lei si avvicina e l’altro risponde dicendo: «Zitta, era uno scherzo».

Scatta l’allarme: la vittima, che si è costituita parte civile ed era difesa dall’avvocato Marco Boscarol, si rivolge agli uomini addetti alla sicurezza del locale che bloccano il giovane e chiamano la polizia. Non solo: preoccupati per le condizioni della ventenne, che per lo shock fa fatica anche a respirare, chiedono anche l’intervento dell’ambulanza.

Ieri, a distanza di poco più di un anno, il processo in Tribunale. Il collegio, presieduto dal giudice Carlo Busato, ha condannato a un anno e tre mesi, oltre al risarcimento danni e al pagamento delle spese un extracomunitario di 26 anni, incensurato. Il giovane doveva rispondere di violenza sessuale attenuata dalla minore gravità e percosse.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità