Il caso

“Da vù cumprà a vù pregà”: l’assessore leghista di Varna contro 12 seminaristi da India e Tanzania

L’Anpi Alto Adige denuncia: “Da Ivan Maschi parole razziste, si dimetta”



BOLZANO. “Da vù comprà a vù pregà è un attimo”. Non aveva trovato altre parole Ivan Maschi, assessore leghista del Comune di Varna, per commentare l’arrivo a Bressanone di 12 seminaristi provenienti da India e Tanzania. I giovani, dopo gli studi e l'ordinazione sacerdotale, svolgeranno, tra l'altro, 5 anni di servizio come cooperatori nelle parrocchie altoatesine.

Il post, una volta esploso il caso, è stato cancellato dallo stesso Maschi. 

Ma  l’Anpi Alto Adige – che ha scritto al governatore Kompatscher, al vice Vettorato e al sindaco di Varna Andreas Schatzer – esprime una dura condanna delle parole di Maschi e definisce la frase "offensiva, sprezzante, chiaramente razzista e lesiva della dignità delle persone, oltreché della stessa Diocesi". 

“Anpi, da sempre impegnata anche in Alto Adige Südtirol, nella promozione di una memoria attiva dei valori fondamentali della Resistenza, della Costituzione e dell'autonomia, considera necessario che le istituzioni, la politica e la società civile non rimangano indifferenti – scrive il presidente Guido Margheri – si tratta, certo, di dissociarsi pubblicamente, ma anche, a nostro parere, di valutare formalmente e politicamente la rimozione da qualsiasi incarico istituzionale di chi promuove pubblicamente tali posizioni incompatibili con i valori fondamentali delle nostre istituzioni ben rappresentati, del resto, proprio il 25 aprile, dalle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Mattarella, dal Presidente del Consiglio Mario Draghi al museo di via Tasso, dal Landeshauptmann di fronte al Muro del Lager di Bolzano”.













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