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Dopo 55 giorni di siccità in arrivo la pioggia in Alto Adige

Secondo i meteorologi le precipitazioni inizieranno in serata: neve sopra i 1200 metri. Ma non basterà per riempire laghi e bacini di raccolta. Coldiretti: "Cambiano le coltivazioni, da mais e riso le aziende si stanno spostando verso soia e frumento"

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BOLZANO. Dopo 55 giorni senza significative precipitazioni in gran parte dell'Alto Adige, è in vista una prima, seppur breve, tregua.

Nella notte – prevede il servizio Meteo – inizieranno le precipitazioni partendo dai settori meridionali. Domani la giornata inizierà con cielo molto nuvoloso o coperto e delle precipitazioni, nevose oltre i 1200-1700 metri. Di seguito i fenomeni tenderanno ad esaurirsi ad iniziare da ovest.

Le precipitazioni comunque non basteranno per riempire i laghi e bacini di raccolta e per far svanire le preoccupazioni degli agricoltori. La portata del fiume Adige attualmente è il 30% sotto la media pluriennale di questo periodo dell'anno.

"Dalle precipitazioni dipendono le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento". Lo dice Coldiretti in merito all'arrivo delle piogge, una boccata di ossigeno per salvare le semine primaverili messe a rischio dopo un lungo periodo di siccità. Per le semine del riso, infatti, si stima un taglio di 8 mila ettari risultando al minimo da 30 anni.

L' annunciato ritorno della pioggia, sottolinea la Coldiretti, è importante per dissetare i campi ma anche per ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi e nei fiumi. Oggi sono circa 300 mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall'emergenza siccità soprattutto nelle aree del Centro Nord; la situazione più drammatica si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi un terzo dell'agroalimentare Made in Italy.

Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ricorda che "con l'Italia che perde ogni anno l'89% dell'acqua piovana abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all'industria e all'agricoltura". 

    













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