Disabilità

«Dopo di noi», a Bolzano la prima casa pronta nel 2026

Il Comune accelera su via Visitazione: 18 posti, ma sono quasi 1800 le persone con disabilità. Ma c’è il rischio di ricorsi del comitato del “no”



BOLZANO. «A Bolzano? Ci sono quasi 1800 persone con disabilità»: questi sono i numeri che escono dagli uffici del Comune che si occupano di assistenza. È da qui, dai genitori, dagli operatori, che è giunta la spinta per la casa di via Visitazione. Che ora è un orizzonte plausibile: «Entro il 2024 via all'esecutivo e poi il bando per i lavori».

Juri Andriollo ha in mano l'agenda d'avanzamento della prima struttura per il "dopo di noi’è, il luogo della speranza. Ma anche della certezza che, anche con la scomparsa dei genitori - a volte gli unici sostegni per tanti uomini e donne che non ce la possono fare da soli - ci sarà chi potrà assistere e proteggere.

Quanti ospiti previsti? «Almeno diciotto», anticipa l'assessore al sociale. Pochi, tanti? Alcuni, anche dalle opposizioni in consiglio comunale avevano rilevato il poco spazio a disposizione nella casa, viste le dimensioni, per attuare vero programma assistenziale completo. Aveva a sua volta tagliato la testa al toro Roberto Zanin, che con la sua Civica è stato colui che ha dato il là al compromesso che ha condotto al ritiro delle strategie di ostruzionismo in aula e al sì alla delibera: «So che si sarebbe potuto far meglio. So anche che probabilmente il luogo non è tra i più adatti. Ma - ecco la conclusione - meglio poco che niente, meglio ora che alle calende greche se la procedura avesse dovuto ripartire da capo».

Dunque adesso i tempi per la realizzazione sono chiari e anche i parametri progettuali: palazzina di tre piani, tre gruppi residenziali di persone fino a 17-18, giardino di quasi 270 metri, un piano interrato per almeno 21 auto di cui 5 a disposizione della struttura. Altri 16 posti saranno invece distribuiti tra i residenti nei condomini vicini. I quali oggi possono disporre di spazi non ordinati in un'area che sarà ora occupata dal cantiere. Secondo il Comune si tratta di una ventina di posti macchina. Proprio per integrare l'opzione e per aumentare la disponibilità di altri parcheggi - a compensazione dell'arrivo della casa che era stata da alcuni giudicata troppo a ridosso di altri condomini in una zona già fortemente urbanizzata - lo stesso municipio ha assicurato di poter ricavare nei dintorni, ma raggiungibili a piedi, un'altra ventina o anche più di posti auto da rendere disponibili per i vicini.

Da stabilire, ma gli uffici se ne stanno occupando, i parametri di assegnazione, l'eventuale classifica e i protocolli rispetto alla distanza, dei numeri dei nuclei famigliari e di altri dati nello specifico. Gli stessi che avevano costituito un comitato di contrasto all'operazione hanno detto che comunque non basterà. In ogni caso, buona parte delle opposizioni e la maggioranza hanno convenuto sulla necessità, per Bolzano, di dotarsi della casa per almeno avviare un rapporto strutturato in grado di affrontare anche se parzialmente l'emergenza disabilità: «Nel numero dei disabili che ora vivono in mezzo a noi, buona parte sono tra i 18 e i 40 anni - spiega Ulrich Seitz, referente comunale per la questione - e la strada per renderli autonomi deve precedere l'eventuale scomparsa dei loro genitori».

In conclusione: dopo l'approvazione della mozione sono ora stabiliti i tempi di realizzazione. Entro il 2024 l'esecutivo e l'appalto, per 2025 buona parte dei lavori per consegnare la struttura nei primi mesi del 2026. Salvo, e questo è messo in conto dal Comune, eventuali ricorsi del comitato del no. Che, con mezze opposizioni che hanno approvato la casa, è ora in una fase di riflessione. P.CA.













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