il caso

Festa della Liberazione e polemiche. Galateo contrattacca: «Fdi c'era con i suoi massimi esponenti»

Urzì: “Tentativi di delegittimazione ad orologeria”

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BOLZANO. "C'erano il sindaco di Bolzano e il presidente della Provincia che rappresentano già tutti i cittadini e tutte e due le giunte. Se però si vuole introdurre un nuovo criterio secondo cui insieme al Landeshauptmann debba esserci sempre anche il vicepresidente italiano a parlare a nome della Provincia autonoma mi sembra una buona idea, che però dovrebbe valere per tutte le celebrazioni ufficiali. Fratelli d'Italia c'era eccome con i suoi massimi esponenti provinciali e sembrano deboli le polemiche sterili sul legame nostalgico. Non accettiamo lezioni di democrazia da chi espone bandiere del regime comunista". Lo afferma il vice presidente della Provincia di Bolzano Marco Galateo in riferimento alle celebrazioni del 25 aprile.

Sulle polemiche che hanno preceduto il 25 aprile interviene anche Alessandro Urzì, capogruppo Fdi in commissione a fare costituzionale della Camera: "In qualità di coordinatore regionale di FdI e deputato della Repubblica faccio mie le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni trasmesse in coincidenza con la ricorrenza del 25 aprile. Allo stesso tempo ripudio il scioccante fiorire proprio in queste ore di rigurgiti antisemiti da parte delle frange radicali di sinistra e il consueto strascico di offese e pretestuosi esami di democrazia opposti dagli eredi delle dittature comuniste verso il governo e le forze democratiche che con il sostegno del popolo hanno vinto le elezioni".

Secondo Urzì, "i tentativi di delegittimazione ad orologeria alla vigilia di ogni 25 aprile sono ormai stucchevoli e sono l'espressione di un disperato tentativo della sinistra di garantirsi un profilo per cui essere riconosciuta. Il peggiore. Non a caso il primo riscontro popolare della becera polemica di Bortone e Scurati ha prodotto solo un verdetto: la vittoria in Basilicata".













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