Salute

I Nas in due studi dentistici bolzanini. Gli igienisti dentali: «Basta abusivi»

L’albo: «Deve essere chiaro che la carenza di personale non può giustificare un fenomeno che è illegale». Rampulla (albo odontoiatri): «Nuova lettera ai colleghi per ribadire che i corsi in Austria per assistenti alla poltrona in Italia non sono validi»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Gli igienisti dentali alzano la voce: «Basta abusivi, questa storia deve finire!». In due studi dentistici bolzanini, nelle scorse settimane, titolari e assistenti alla poltrona sono stati denunciati dai carabinieri dei Nas di Trento, per esercizio abusivo della professione medica. I militari, dopo essere risaliti a data e orario delle singole visite, hanno accertato che gli assistenti alla poltrona effettuavano, senza averne la qualifica, trattamenti di igiene dentale, radiografie e limature dei denti. E adesso i controlli del Nucleo antisofisticazione vanno avanti perché all'interno dei 296 ambulatori odontoiatrici che operano in provincia di Bolzano lavorano solo 80 igienisti.

Troppo pochi.
La commissione d'albo degli igienisti prende posizione: «È bene ricordare che l'igienista è un operatore sanitario laureato che si dedica all'istruzione e alla promozione della salute orale. Un professionista che offre contemporaneamente servizi preventivi, terapeutici ed educativi a tutela della salute pubblica. Impossibile pensare di poter ovviare alla sua mancanza attraverso figure non idonee. Fondamentale la collaborazione tra odontoiatra e igienista per tutelare la salute del paziente che molto spesso non conosce le differenti competenze delle diverse figure professionali».

«Non c'è più sinergia».
Gli igienisti dentali ritengono che la sinergia tra le due categorie sia venuta a mancare. «Dopo tutto quel che è successo l'albo degli odontoiatri non si è fatto sentire. Se l'obiettivo - come dicono - è quello di aumentare il numero di professionisti sul territorio perchè non si sono rivolti a noi? Potevano trovare una soluzione comune. Ci chiediamo se si voglia risolvere il problema o si voglia giustificare l'abusivismo spiegando che manca personale».

Claudiana aumenta i corsi
Claudiana intanto punta ad aumentare i corsi attivando un primo anno ancora nel 2024 e un altro nel 2025 per poi partire con le lezioni ad intervalli di un anno anziché due. «Austria, corsi non validi»In provincia di Bolzano - continuano gli igienisti - c'è chi prova ad ovviare alla questione suggerendo alle assistenti alla poltrona percorsi di formazione in Austria. «Corsi non accademici che non prevedono il rilascio di un diploma di laurea, non riconosciuti e non validi in Italia». Sulla questione torna a battere Salvatore Rampulla - presidente dell'albo degli odontoiatri all'interno dell'Ordine dei medici, che ha inviato ai colleghi una comunicazione già spedita nel 2016: «Ho reinviato la stessa circolare per ricordare che i corsi abilitanti in Austria non sono riconosciuti in Italia, per cui l'assistente resta abusivo e nel caso di controllo dei Nas scatta la multa fino a 50 mila euro e la confisca degli strumenti».

La mozione di Anderlan
Favorevole ai corsi abilitanti che si tengono in Austria una mozione in consiglio provinciale firmata da Jürgen Wirth Anderlan e da Andreas Colli che impegna la giunta a lavorare in tempi rapidi per il riconoscimento dei titoli ottenuti all'estero sempre nell'ambito dell'igiene dentale. Le soluzioniL'albo ricorda che la figura dell'igienista dentale è stata istituita per decreto nel 1999. «Sono passati 25 anni e ci troviamo a parlare ancora di abusivismo». Quindi avanzano proposte su possibili soluzioni. «Se in uno studio manca l'igienista, il medico dovrebbe indirizzare i pazienti verso il professionista più vicino, sia all'interno di un altro ambulatorio odontoiatrico che di uno studio monoprofessionale di igiene orale. Altra questione è quella di fornire condizioni economiche vantaggiose ... in estrema sintesi se gli studi vogliono attrarre igienisti anche da altre regioni devono pagarli bene».

La commissione chiede a tutti gli ordini di vigilare sull'attività degli operatori affinché venga tutelata la salute dei pazienti e la dignità della categoria sia sul piano professionale che su quello economico ricordando che sarebbe opportuno aumentare competenze e compiti dell'igienista come già accade in molti altri paesi europei.













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