La coppia scomparsa

I sub dell’Arma alla ricerca di Peter. La sorella: “Mai pensato ad un incidente”

Gli specialisti arriveranno domani da Genova e nei prossimi giorni saranno operativi lungo il fiume. Avranno piena libertà sul dove e quando immergersi. Parla la sorella di Peter: «Benno, ragazzo un po’ particolare, ma come tanti altri»

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LA VIDEOSCHEDA Un mese di angoscianti ricerche - Dai sospetti all'arresto
LA PAURA I messaggi di mamma Laura
IL FILMATO La casa del mistero
IL RITRATTO Benno, il lavoro e l'ossessione del corpo - Benno, problemi anche sul lavoro



BOLZANO. Non ci si arrende. Il corpo di Peter Neumair, il papà di Benno (in carcere per doppio omicidio e occultamento di cadavere) va trovato. Nei prossimi giorni nel capoluogo altaotesino saliranno addirittura gli specialisti del Centro carabinieri subacquei di Genova. Protagonisti di innumerevoli operazioni e considerati tra gli specialisti meglio addestrati a livello internazionale, i sommozzatori dell’Arma resteranno in Alto Adige per una settimana. I sub della Benemerita saranno a Bolzano domani, ma inizieranno ad operare sabato. 

Ieri, per la prima volta, ha parlato anche la sorella di Benno. Lo ha fatto ai microfoni della trasmissione di Rai 1 “Storie Italiane”. All’inviata Carla Longhi, la donna ha rivelato di non aver fin da subito scartato l’ipotesi di un incidente. «Non ho pensato a un incidente - ha detto – per loro sono molto cauti e molto tranquilli. Il giorno dopo – ha continuato – è caduta la frana sull’Eberle, però loro mancavano già dalla sera prima e quindi...».

Alla giornalista, che le chiedeva se fosse a conoscenza dei problemi di Benno e dei rapporti difficili con i genitori, la sorella di Peter ha raccontato di conoscere Benno fin da bambino, di averlo ospitato spesso quando i suoi genitori erano in viaggio o dovevano assentarsi e di non aver mai avuto problemi con il nipote. «So che era un po’ particolare – ha aggiunto la zia del ragazzo – ma come sono tanti altri ragazzi».

Benno Neumair, dai sospetti all'arresto - La videoscheda

Il giovane è stato arrestato stamane, 29 gennaio. E' indiziato di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. La scomparsa dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli risale allo scorso 4 gennaio

La donna ha riferito d’aver saputo dopo dei problemi psichici avuto da Benno in Germania e di pensare che proprio quei problemi potrebbero aver portato il nipote a rimuovere quanto fatto. «Se dovesse essere stato lui, come adesso sembra. – ha concluso la donna – Le indagini porteranno alla verità, speriamo».

L’esito dell’autopsia su Laura Perselli

Dai primi dati ufficiali dell’autopsia svolta dal professor Dario Raniero dell’Università di Verona giunge la prima conferma importante: Laura Perselli è sicuramente stata uccisa per strangolamento ed il suo assassino le ha tolto la vita utilizzando una corda che può essere assolutamente compatibile con quelle utilizzate per arrampicare in montagna e che Benno Neumair aveva in casa.

Il secondo dato importante è agghiacciante perchè lascia presupporre una meticolosa premeditazione dell’omicidio ed una esecuzione perfetta. Laura Perselli, infatti, non avrebbe avuto neppure il tempo di tentare una reazione per evitare di morire assassinata la sera del 4 gennaio scorso. Sul suo corpo l’anatomopatologo Raniero non ha infatti rilevato alcuna ferita da difesa.

Coppia scomparsa a Bolzano, simulazioni con manichini al ponte di Vadena

Accertamenti tecnici nella mattinata di oggi, 28 gennaio, con il lancio dal ponte di manichini nelle acque dell'Adige. Il ponte è quello dove sono state ritrovate le tracce di sangue che i Ris hanno attribuito a Peter Neumair (foto Pablo Acero)

Benno subito dall’estetista

L’eliminazione fisica di Peter Neumair e Laura Perselli sarebbe stata vissuta da Benno, in carcere con l’accusa di doppio omicidio e occultamento di cadavere, come una svolta positiva della sua vita, una sorta di liberazione psicologica.

Al punto che pochi giorni dopo la scomparsa del padre e della madre l’uomo non seppe resistere al desiderio di recarsi dall’estetista per un trattamento di dermopigmentazione.

All’epoca Benno Neumair era ancora un uomo libero. Furono proprio le operatrici del centro estetico bolzanino a riconoscerlo. Non per la sua struttura fisica (molto diversa da quella riportata sui giornali ed in televisione sulla base di fotografie di un paio di anni fa) ma per un particolare che oggi risulta alquanto sinistro: il giovane si presentò utilizzando il cognome della mamma (scomparsa nel nulla solo qualche giorno prima) dicendo di chiamarsi Benno Perselli. Gli appuntamenti con il centro estetico furono due. Negli atti ci sono prove di pianificazione e anche di clamorosi depistaggi.

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