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Il 1° maggio riapre la stagione della caccia in Alto Adige

Wwf e Lav: “Nel 2020 uccisi 26 mila animali, anche di specie in pericolo”



BOLZANO. Dal primo maggio riapre la caccia in Alto Adige. 

Si parte dalla caccia a caprioli e cervi, da agosto ai camosci, seguendo, a settembre e ad ottobre a cinghiali, volpi, lepri, lepri alpine, marmotte, oltre a numerose specie di uccelli. La stagione venatoria durerà nove mesi e terminerà il 31 gennaio del prossimo anno.

Wwf e Lav denunciano: “Nel 2020 gli animali uccisi in Provincia di Bolzano sono stati 26.165. Dalle statistiche delle uccisioni, pubblicate dall’Ufficio caccia e pesca della Provincia, gli animali maggiormente colpiti sono i caprioli (7.851), seguono i cervi (4.259), camosci (3.133), le volpi (2.586) e lepri (1.378). Le marmotte uccise sono 1.281.  

Tra le vittime anche 764 animali inseriti nella Lista rossa delle 

specie in pericolo in Alto Adige: 21 stambecchi, 190 lepri 

alpine, 3 fagiani, una marzaiola, 2 alzavole, 135 beccacce, 289 

fagiani di monte, 22 coturnici e 104 pernici bianche.  

La Pernice bianca è una specie relitto delle ultime glaciazioni. Sulle Alpi sta lentamente  scomparendo a causa dai cambiamenti climatici. Sono 104 gli esemplari uccisi in Alto  Adige nel 2020”.

“In un territorio già provato dall’agricoltura intensiva, dalla crescente cementificazione, da  una fitta rete stradale (molti sono gli incidenti con animali selvatici), dalla perdita di habitat  naturali, dai cambiamenti climatici, la caccia rappresenta un’ulteriore aggressione alla  fauna”.  

Secondo gli animalisti la caccia rappresenta inoltre un pericolo per l’uomo. Secondo i dati dell’Associazione vittime della caccia, in Italia, la stagione venatoria 2020-2021 si è conclusa con 14 morti e  48 feriti, con vittime anche tra i non cacciatori. 

“Se in passato la caccia ha rappresentato una fonte di sostentamento, oggi non è più così.  La caccia oggi non ha più niente a che vedere con la sopravvivenza, è un “divertimento”  violento e pericoloso che danneggia la natura e le persone”.

L’invito di Lav e Wwf ai cacciatori è di abbandonare i fucili e imbracciare i binocoli e  macchine fotografiche per osservare gli animali liberi in natura: “Oggi, più che mai, gli animali selvatici e la natura hanno bisogno di rispetto”.













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