LAVORO

In Alto Adige formazione offerta dalle imprese in cambio di lavoro

Il progetto Master of machine coinvolge 49 aziende. L'iniziativa del Collegio dei costruttori edili: lo stipendio netto rimane invariato e per 4 anni il giovane si impegna a lavorare per l'impresa



BOLZANO. Per un giovane, la formazione per ottenere il diploma di operatore di macchine edili, di camionista o gruista ha un costo che di circa 4.000 euro, quindi difficile da sostenere. Così il Collegio dei costruttori edili della Provincia di Bolzano ha pensato ad una strada alternativa: l'impresa paga la formazione, lo stipendio netto rimane invariato e per 4 anni il giovane si impegna a lavorare per l'impresa.

Da un parte si riesce quindi a fornire una preparazione altrimenti oggi assente, dall'altra si facilita l'ingresso nel mondo del lavoro di persone tra i 18 ed i 30 anni attraverso un percorso in cui l'addetto viene regolarmente assunto e segue i vari corsi di formazione senza sostenere spese. Il progetto si chiama «Master of machine» e coinvolge attualmente 49 aziende aderenti.

«Posso dire con orgoglio che siamo tra i primi in Italia a partire con un piano di formazione di questo genere. In questo modo diamo un futuro ai giovani. Possono aver svolto formazione o apprendistato di primo livello, poi vengono qui da noi e si impegnano in una attività di formazione che dura tre anni. Insegniamo a manovrare queste macchine in sicurezza visto il peso e la forza che hanno», spiega Michael Auer, presidente del Collegio dei costruttori edili della Provincia di Bolzano.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità