Il caso

L'Asl di Bolzano getta via decine di migliaia di guanti, mascherine e tute: «Smaltiti perché scaduti»

I dati sono stati esposti dall’assessorato. Molti materiali forniti «gratis» dalla Protezione Civile. Rabensteiner (Stf): «Danni economici e ambientali. Si potrebbero utilizzare per scopi non sanitari nelle officine, in agricoltura, nei laboratori e nelle scuole»


Davide Pasquali


BOLZANOOgni anno decine di migliaia di mascherine, tute protettive e guanti vengono gettati via dall'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. «Smaltiti perché scaduti», chiarisce l'assessore provinciale alla Sanità Hubert Messner.

Molti di questi dispositivi di protezione individuale per l'Asl formalmente sono gratis, non così per la mano pubblica, dato che sono stati forniti dalla Protezione civile o donati da Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Quindi, ovviamente, per la collettività hanno comunque un costo. E allora, si è chiesto il consigliere provinciale della Südtiroler Freiheit Hannes Rabensteiner, anziché smaltirli non li si potrebbe magari utilizzare per scopi non sanitari? Come per esempio in agricoltura, nelle officine, nei laboratori artigiani, nelle fabbriche, al limite pure nelle scuole tecniche e professionali? Se fosse legalmente possibile, ne deriverebbero evidenti vantaggi economici e ambientali. Messner ha risposto che nulla osta, ma finora non c'è notizia che i dispositivi Asl scaduti siano stati ceduti e utilizzati altrove.

Dati impressionanti
Rabensteiner ha presentato una interrogazione in consiglio provinciale, cui ha risposto l'assessore Messner, fornendo la documentazione comprensorio per comprensorio. Spulciando gli elenchi forniti dai magazzini dell'Asl altoatesina, si trovano dati piuttosto impressionanti, anche se probabilmente non esaustivi della reale situazione negli ultimi cinque anni, come chiesto da Stf, e non esposti in un'unica tabella sinottica chiara.

Comprensorio di Bolzano
A Bolzano, nel 2022 si sono smaltiti: 600 mascherine Ffp3 con valvola Cleanbreath; 30.290 mascherine chirurgiche monouso, 39.360 mascherine Kn95; 25.517 tute di protezione misura XXL. Nel 2024 risultano spediti a smaltimento: 1.800 tute di protezione Dpi III categoria misura XXL pagate dall'Asl 28.161 euro; 900 guanti in manichetta lunga misura M più 12.400 di misura L, pagati 1.563,01 euro; 2.000 guanti misura XL costati 226,94 euro; 250 tute di protezione misura L, 125 di misura XL e 829 di misura XXL per un costo totale di 18.753,31 euro; 56.600 guanti misura S dal valore di 5.144,94 euro. Questi dispositivi scaduti nel 2024 non sono ancora stati fisicamente smaltiti.

Comprensorio di Bressanone
A Bressanone non è andata meglio. A smaltimento, nel solo 2023, sono andati: 32.000 mascherine chirurgiche monouso, 2.610 tute di protezione Dpi di III categoria misura XL, costate 40.216,67 euro; 3.775 mascherine Kn95; 650 tute di protezione di misura XL costate 10.015,64 euro; 2.350 tute di protezione misura XXL costate 36.765,75 euro. Alcuni di questi dispositivi scaduti non sono stati ancora fisicamente smaltiti e ora sono stati immagazzinati per precauzione, in attesa di verifiche legali e tecniche sulla loro possibile utilizzazione in ambito non sanitario.

Comprensorio di Merano
A Merano fra 2019 e 2021 non ci sono stati smaltimenti. Nel 2022 si sono smaltite 2.816 tute protettive. Nel 2023 a smaltimento sono andate invece 1.860 mascherine Ffp3 costate 1.269,45 euro.

Comprensorio di Brunico
A Brunico dal 2019 al 2023 sono andate a smaltimento causa scadenza 14.150 mascherine chirurgiche monouso e 650 mascherine chirurgiche per bambini.

La proposta
«Negli ultimi anni, decine di migliaia di maschere mediche e tute protettive sono finite nella spazzatura perché avevano raggiunto la data di scadenza. Questo è un danno per l'ambiente e per i contribuenti», così Rabensteiner. La Stf propone quindi che i dispositivi di protezione scaduti vengano ceduti per applicazioni "innocue" in modo semplice e non burocratico. Rabensteiner suggerisce dunque di distribuire questi dispositivi di protezione: «Gran parte di essi potrebbe essere utilizzata nell'artigianato, ad esempio come maschere antipolvere. Anche le tute protettive potrebbero essere utilizzate nell'artigianato o nell'agricoltura».

L'assessore Messner ha risposto alla domanda di Rabensteiner affermando che l'equipaggiamento protettivo scaduto potrebbe certamente essere utilizzato per proteggersi da polvere e sporco. Rabensteiner quindi sottolinea: «I dispositivi di protezione stanno meglio in un'officina o sull'erba piuttosto che nella spazzatura. Sarebbe un servizio al pubblico e all'ambiente».













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