Laives: nuovo sagrato della chiesa nel progetto della piazza

Lo studio dell’architetto Cecchetto prevede la riqualificazione dell’area parrocchiale. Il vecchio muro è già stato eliminato: al suo posto uno spazio meno inclinato e senza barriere



Laives. Con la piazza, la città di Laives avrà anche un nuovo sagrato davanti alla chiesa parrocchiale. Lo hanno previsto, già in fase di progettazione, gli architetti dello studio "Cecchetto" che hanno ridisegnato tutto il comparto centrale della città e dopo aver eliminato il vecchio acero posto sul sagrato della chiesa (era oramai praticamente morto e stava marcendo) è stato possibile sviluppare al meglio l'intero progetto di piazza e sagrato.

Già con i primi colpi di escavatore, si può capire che in seguito, a lavori finiti, non vi sarà più il salto di quota che c'era finora fra lo spazio dove arriverà la piazza e il sagrato stesso. Il muro è stato eliminato e al suo posto, come si può vedere anche nei rendering affissi sulla recinzione del cantiere, arriverà uno spazio meno inclinato, dotato anche di un passaggio privo di barriere architettoniche. Il tutto si fonderà alla perfezione con il resto della piazza e delle costruzioni attorno.

Fin dalla presentazione del progetto, inoltre, qualche cittadino ha manifestato il timore che vengano anche eliminati gli attuali alberi che si trovano fra la chiesa e via Pietralba. Niente di tutto ciò: questi alberi rimarranno al loro posto e del resto, il cantiere non arriva fin lì ma, verso la chiesa, come detto, si limita a rivedere la parte relativa al sagrato antistante l'ingresso principale.

Contemporaneamente a questo lavoro, si sta anche procedendo con la "palificazione" lungo il perimetro del cantiere per garantire assoluta sicurezza statica a tutti gli edifici che si trovano sui lati. La si ottiene proprio piantando nel sottosuolo grossi pali di acciaio, in maniera che poi, quando si scaverà per la costruzione del parcheggio interrato, negli edifici attorno alla grande fossa non si formeranno crepe da cedimento. Prima di tutto infatti, i tecnici avevano già effettuato una minuziosa verifica dello stato attuale delle costruzioni, anche fotografando tutto quello che c'era da fotografare, così da evitare poi rivendicazioni di danni se non ve ne saranno.













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