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Le tre vie per la maggioranza

Finito il primo giro di consultazioni. Stretta di mano con il sorriso fra Kompatscher e Widmann. E Anderlan: «Noi staremo certamente all’opposizione». Ora tocca al direttivo della Svp orientare la scelta: ecco gli scenari


Paolo Mantovan


BOLZANO. È più sorprendente la stretta di mano con il sorriso fra i due “ex”(?) acerrimi nemici Arno Kompatscher e Thomas Widmann che la mise di Jürgen Wirth Anderlan. L’ex comandante degli Schützen si presenta nella sede della Svp in giacca blu, camicia bianca, pantaloni di velluto e, soprattutto, un paio di sneakers bianche nuovissime.
Ci aveva abituati a spaccare i formalismi e le ipocrisie e invece ieri ha tolto la maschera. Coma mai scarpette ginniche? «Ah non so, ha scelto la moglie» risponde Anderlan trasformandosi addirittura in un inaspettato ragionier Filini. Ma, si sa, la prima volta nella sede della Svp da consigliere eletto per di più di opposizione, con la scultura di Magnago che ti accoglie all’ingresso, chiede comunque formalismi anche a un’anima libera come “mister Barba”.

Molto più delicato il ritorno di Widmann - da ex - nella sede della “casa madre”: ieri l’ex assessore alla sanità nonché ex segretario organizzativo della Stella alpina è tornato per la prima volta in via Brennero dopo la rottura. Poteva tradire un po’ di emozione. E invece ha dovuto attendere l’arrivo di Kompatscher e Achammer, in ritardo di alcuni minuti sulla tabella di marcia. Il confronto - ha spiegato Widmann - è stato a trecentosessanta gradi e sereno. D’altronde, come ha continuato il neo consigliere di Für Südtirol mit Widmann, «la nostra lista ha sempre detto che vuole sostenere la maggioranza. Noi siamo un partito di centro e questo territorio vuole stabilità, perciò noi siamo pronti a sostenere la maggioranza, se vi sarà un forte coinvolgimento nella stesura del programma di coalizione».

Che cosa possa soddisfare la formula del “forte coinvolgimento” si vedrà quando e se la Svp deciderà di chiedere un appoggio a Widmann. Di sicuro questa grande apertura, su tutti i versanti, anche rispetto ai rappresentanti italiani («FdI può essere un partner, certamente» ha aggiunto l’ex assessore), rende la sua posizione comunque interessante, anche se - come si dice negli ambienti della Svp - “non si può uscire dalla porta per rientrare dalla finestra”. Quanto a Jürgen Wirth Anderlan, invece, è l’unico che ha dichiarato, uscendo dalla saletta delle consultazioni, che resterà all’opposizione. L’unico fra tutti i partiti che si sono presentati al cospetto della Svp.

«Sì, siamo gli unici a voler stare all’opposizione. Siamo tirolesi e manteniamo la parola data ai nostri elettori» ha sentenziato Anderlan. «A Kompatscher abbiamo spiegato i nostri obiettivi, perché vogliamo lavorare non solo “rompere”». Poi Anderlan è tornato a usare il linguaggio che gli conoscevamo: «Sulla sanità vorremmo decidere insieme, perché ci sono molte cose da mettere a posto, e l’impressione di oggi è stata buona perché hanno ammesso che effettivamente qualcosa è andato storto. Dobbiamo prepararci per la prossima pandemia, che è il clima». E la commissione d’inchiesta sulla pandemia? «Sì, la chiederemo» ha concluso Anderlan che era in delegazione assieme all’altro consigliere Andreas Colli.

E adesso? La maratona del primo giro di consultazioni è terminato. Rimane il quadro che abbiamo definito ieri con le tre possibili ipotesi di maggioranza.
a) “Maggioranza Roma”. Coalizione della Svp con i Freiheitlichen più il centrodestra italiano e la Civica. In tutto 19 seggi, giunta orientata a destra, dialogo forte con il governo Meloni. Due assessori italiani? Quasi certamente no, ma il commissario della Lega Maurizio Bosatra ieri ha ribadito che il centrodestra insisterà fino alla fine.
b) “Maggioranza Bruxelles”. Coalizione con i Verdi, il Pd e la Civica (eventuale appoggio anche di Widmann per arrivare a 19). Ma quest’ipotesi appare ogni giorno sempre più fragile, sia per i numeri che per la difficoltà che comporterebbe nei rapporti con Roma. Il Pd sul piatto mette un’alleanza con la Svp alle europee e quindi un approdo con le mani libere nell’europarlamento.
c) “Maggioranza neutrale”, ossia meno polarizzata innanzitutto sul versante tedesco, con il Team K, partito dei “cittadini” e di “centro”. Ma con due opzioni sul versante italiano: chiudere con il centrodestra italiano, sempre per mantenere il legame con Roma e avere numeri larghi (così sarebbero venti consiglieri). Oppure ancor più neutrale, anche sul versante italiano, con la Civica (che ha il consigliere - Gennaccaro - più votato). L’opzione “neutrale” è quella che ora accarezzano in molti dentro la Svp. Ma appare più quotata quella col centrodestra, soprattutto dopo che Köllensperger ha mostrato di essere pronto anche a un’alleanza con FdI, purché si trovi il punto di equilibrio e di compatibilità. Il prossimo passaggio sarà lunedì, quando si riunirà la Parteileitung. Il presidente ha spiegato la tempistica: «Abbiamo ascoltato tutti e lunedì decideremo con quali partiti fare un approfondimento e con quali no. Il nostro Statuto dice che deve essere la direzione a decidere. Poi anche le altre forze politiche hanno i loro organi che dovranno deliberare, ovviamente». Quindi ora attendiamo un secondo giro “ristretto” senza il cerimoniale delle consultazioni.













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