Borgo Vittoria, «le case rischiano di deprezzarsi» 

I residenti temono che i problemi per la falda incidano sul valore degli immobili Dubbi anche sulla scelta del luogo per la nuova scuola e l’impatto sul drenaggio


di Simone Facchini


MERANO. Hanno timore che la questione della falda freatica possa avere effetti negativi sul valore delle loro case. Si chiedono inoltre se il luogo prescelto per costruire la nuova scuola sia davvero quello più idoneo, sempre per l’impatto che potrebbe avere sul drenaggio dell’acqua. E poi: non sarebbe forse il caso di rivedere il piano di rischio e di conseguenza il piano urbanistico? Apprensioni e interrogativi attanagliano molti residenti di Borgo Vittoria. «Abbiamo preso atto con soddisfazione del fatto che la giunta abbia avuto quantomeno il coraggio di affrontare il problema della falda di Sinigo, cosa mai accaduta in passato», spiegano. Il riferimento è allo studio idrogeologico commissionato. «Si tratta di meriti che vanno comunque suddivisi con quei rappresentanti delle forze di opposizione che dopo essersi resi effettivamente conto sul luogo della gravità del problema, ci hanno supportati con interrogazioni, mozioni o altro».

Vicenda di lunga data. La questione della falda di Sinigo è di lunga data. Tra il 2012 e 2013 emersero pubblicamente i problemi e lo stato di degrado dei pochi canali di drenaggio rimasti della bonifica originaria. Le segnalazioni arrivarono nei palazzi comunali e provinciali attraverso interrogazioni e iniziative dei cittadini, senza tuttavia ottenere risultati concreti. Le preoccupazioni dei residenti hanno raggiunto il parossismo nell’agosto dello scorso anno, quando gli scavi per la posa dei tubi del teleriscaldamento per il nuovo polo scolastico hanno dato l'opportunità di documentare fotograficamente il reale livello della falda, confermando e rinnovando i timori per la stabilità delle case. «Nonostante tutto – spiegano alcuni residenti - abbiamo sempre mantenuto la calma, in quanto avevamo individuato proprio nel piano di recupero sul quale l’amministrazione sta lavorando non solo un'opportunità per rendere più funzionale una situazione immobiliare che oggettivamente non lo è, ma soprattutto un'occasione irripetibile per tentare di far rientrare nei limiti di sicurezza una situazione di falda insostenibile, diretta conseguenza di una miscela letale di imperizia e scelte sbagliate che negli anni hanno smantellato un sistema di bonifica in una zona ad alto rischio idrogeologico. E pensare che sarebbe bastato consultare il libro “Con i piedi nell'acqua” per comprendere quali danni avrebbero procurato l'intubamento dei canali di drenaggio, l'eliminazione di dreni, fossati e pendenze dei terreni, per non parlare dello smantellamento inspiegabile di quell'idrovora che nel 1966 salvò letteralmente Sinigo dall'alluvione. Di conseguenza dai piedi nell'acqua all'acqua alla gola il passo è stato breve, ma finché la testa è all'asciutto non abbiamo mai smesso di pensare che una via d'uscita fosse comunque possibile. Ora finalmente qualcuno ha preso coscienza della gravità di quanto accaduto e dunque si inizia a intravedere una luce in fondo al tunnel».

Scuola e rischi. I proprietari delle case sono pronti a fare la loro parte. Hanno anche dato la disponibilità dei loro terreni, che affermano essere gli unici che hanno mantenuto le pendenze imposte dalla bonifica originaria, per realizzare tutti i lavori idraulici necessari per mettere finalmente in sicurezza la piazza e le zone limitrofe. «Ciò non toglie – aggiungono - che sempre per motivi di sicurezza siamo scettici sulla scelta del luogo in cui dovrebbe sorgere il polo scolastico. Attenzione: non siamo assolutamente contrari alla nuova scuola, anzi. Ma temiamo l’impatto sulla falda. Essendo questa una zona di bonifica, nonché di tutela delle acque potabili, e per effetto della presenza di una nuova falda mai monitorata, non è che siano intervenute delle condizioni tali per cui andrebbe rivisto il piano di rischio della zona e di conseguenza anche il piano urbanistico?».

Valore degli immobili. Il Comune, disponendo lo studio idrogeologico, ha difatti parlato di due falde, una più superficiale e una più profonda. La prima, sostengono i residenti, sarebbe figlia dello sconquasso del sistema di bonifica che «ha potenzialmente innescato un deprezzamento del valore commerciale degli immobili ben più grave di quello che veniva imputato ai disordini catastali presenti sui terreni di pertinenza, in ogni caso già compromessi dai periodici allagamenti causati dalla falda e dalla tranciatura dei collettori delle acque meteoriche. Per questo motivo particolare importanza rivestiranno i risultati della perizia sulla staticità delle fondazioni dei palazzi storici che, nella loro unicità, formano con la piazza un esempio di architettura Razionalista. Rimaniamo fiduciosi nella massima trasparenza e tempestività dell’amministrazione nel comunicare alla popolazione di Sinigo i risultati delle perizie tecniche».













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