Bruciore agli occhi e odore acre, la denuncia a Sinigo

MERANO. È arrivato dritto al consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) – intenzionato a diffonderlo con un’interrogazione in Provincia – l’allarme lanciato in un gruppo Facebook...


di Sara Martinello


MERANO. È arrivato dritto al consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) – intenzionato a diffonderlo con un’interrogazione in Provincia – l’allarme lanciato in un gruppo Facebook su un presunto odore acre che la sera, negli ultimi giorni, si leverebbe dalla zona intorno al Römerkeller a Sinigo per provocare bruciore agli occhi, arrossamenti della gola e difficoltà respiratorie agli abitanti della zona. Per lo meno questo è quanto denunciato da una manciata di residenti, col conseguente crescendo di allarmismo intorno alla possibile origine dei miasmi in questione. Qualcuno azzarda l’ipotesi Memc, suffragata dai sospetti mai sopiti nei confronti dello stabilimento. Ma potrebbe anche trattarsi dell’umidità estiva unita ai concimi usati nei campi e al vento che soffia tra il pomeriggio e la sera, chissà.

Quel che è certo è che un giro di ricognizione nel quartiere toglie almeno il dubbio che davvero tutti abbiano avvertito questo odore pungente. Al bar Turismo nessuno tra i gestori e i clienti del mattino ha sentito niente. Così, salendo, nemmeno al centro estetico (dove di solito qualche chiacchiera si fa) o all’MPreis. Al bar-ristorante Sheva 7, dove però il grosso della clientela arriverà più tardi nella mattinata, non si è sentito niente. Ma nemmeno le voci dei residenti. Le stesse facce sorprese accolgono chi cerchi di indagare intervistando proprio i proprietari del Römerkeller. Piazza Vittorio Veneto, per completare il giro: ma nessuno dei passanti sa di questa storia.

Eppure il consigliere Urzì scrive che «da qualche settimana a Sinigo gli abitanti della zona che va dalla via Fermi fino in piazza Vittorio Veneto riscontrerebbero un odore acre e fastidioso con conseguente bruciore agli occhi e alla gola e anche difficoltà respiratorie. Nei giorni scorsi le segnalazioni a riguardo avrebbero avuto cadenza pressoché quotidiana da parte dei residenti, preoccupati che i miasmi provenissero dagli impianti della fabbrica Memc/ex Solland che si trova a poche decine di metri in linea d’aria. Ho quindi presentato un’interrogazione urgente al presidente della Provincia per sapere se sia a conoscenza, direttamente o tramite l’Agenzia provinciale per l’ambiente, di quanto segnalato, se e quali accertamenti siano stati fatti per capire da dove derivi l’odore riscontrato e in caso con quali risultati, se si possa escludere che ci siano rischi per la salute pubblica, quali interventi si intendano attuare per risolvere il problema ed evitare il ripetersi della situazione e se sia vero che all’ex Solland di Sinigo siano in corso le procedure per far ripartire gli impianti, e in caso di risposta affermativa se vi possa essere una correlazione con i miasmi segnalati dai residenti».

Intanto la responsabile dell’ufficio ambiente del Comune, Barbara Calì, nei giorni scorsi ha ricevuto la visita di una cittadina che denunciava la situazione, mentre alla polizia municipale non sono arrivate segnalazioni. Anzi, a proposito dell’allarme che in alcuni ha suscitato il suono prolungato per circa 12 minuti della sirena della Memc lunedì verso sera, il comandante Piras rassicura i cittadini: «Si trattava di una delle esercitazioni che vengono fatte ciclicamente, come da norma, e che ci vengono sempre comunicate. Infatti l’azienda è attiva finché lo è la procedura di dismissione degli impianti, e pertanto le esercitazioni – alcune più visibili e invasive, altre meno, alcune con sirena, altre con barriere ad acqua… – devono essere svolte per una ragione di sicurezza».













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