Burgraviato: revocate le indennità a 13 funzionari 

Una ex dirigente e 12 coordinatori. Dopo la recente sentenza della Corte costituzionale  Il provvedimento scatterà con effetto retroattivo a partire al primo giugno 2019


Giuseppe Rossi


Merano. Nell’ente pubblico succede anche questo: percepire una indennità di coordinamento anche se quella attività non la si svolge più o addirittura ricevere un compenso apposito in busta paga per il ruolo di dirigente anche se si è privi di qualsiasi incarico del genere. E non stiamo parlando di situazioni che accadono in sperduti paesini che sfuggono al controllo degli enti preposti oppure di realtà dove aumentarsi lo stipendio è cosa abitudinaria, bensì di Merano. Una recente sentenza della Corte costituzionale ha stabilito (ma c'era davvero bisogno di una conferma?) che un dipendente pubblico che non svolge alcun incarico di dirigente, di coordinatore o di responsabile di ufficio non deve assolutamente percepire una indennità per un incarico che di fatto non svolge. Il primo ente a reagire a questa nuova disposizione, che di fatto smentisce l'operato tracciato da due leggi provinciali e da una legge regionale è la comunità comprensoriale del Burgraviato. Con una delibera approvata da una giunta falcidiata dalle assenze (su sette membri erano assenti il presidente Alois Kröll, presente a inizio seduta, il sindaco di Merano Paul Roesch e Rosmarie Pamer sindaca di San Martino in Passiria), il Burgraviato con effetto retroattivo al primo giugno 2019, blocca il pagamento di un assegno ad personam a una ex dirigente e a 12 coordinatori che non svolgono più il ruolo per il quale vengono invece pagati. La Corte costituzionale conferma invece che quella indennità può essere riconosciuta ai 5 capi ripartizione del comprensorio, al 14 responsabili di servizio e ai tre funzionari (due sono capi ripartizione) che stanno svolgendo provvisoriamente il ruolo di sostituti di incarichi non assegnati. Ma quanti ex dirigenti o capi ufficio hanno deciso di rinunciare all'incarico in Comune a Merano. E con la loro rinuncia è venuta meno la indennità percepita. Forse è il caso che una verifica venga svolta anche all'interno del municipio dove per contare gli ottavi livelli senza incarico ufficiale non bastano di sicuro le dita di due mani. Il blocco della erogazione della indennità di coordinamento o dirigenziale con effetto primo giugno, è stata suggerita senza troppi giri di parole dalla stessa amministrazione provinciale, che aveva evidentemente approvato ben due leggi dichiarate in questi passaggi completamente inconstituzionali. Nella delibera del Burgraviato si parla di una sospensione cautelativa dell'assegno ad personam, anche se pare difficile poter correggere un pronunciamento dei giudici dell'alta corte.













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