Comunali 2020, la Civica sogna l’alleanza centrista 

Il progetto. Balzarini e i suoi si appellano a Pd e Alleanza per fronteggiare Team K, Verdi e Lega «Siamo pronti a tornare in maggioranza: puntiamo almeno ad avere un candidato sindaco»


Sara Martinello


Merano. Dopo quattro anni all’opposizione, per la civica per merano è tempo di tirare le somme, in vista delle amministrative del 2020. l’obiettivo dichiarato di fronte ai soci, riuniti l’altra sera alle vecchie terme, è di arrivare almeno a un ballottaggio per il sindaco. il mezzo per realizzare l’ambizioso progetto, un’alleanza centrista che veda la partecipazione di partito democratico e alleanza per merano, rappresentati in assemblea rispettivamente da daniele di lucrezia e dal consigliere comunale loris duso. a dimostrare l’intento di dare seguito alla coalizione tra pd e civica costituita per le scorse elezioni provinciali, sandro repetto, che ha colto l’occasione per evidenziare un segnale di debolezza della lega in provincia, i pesanti tagli al centro trevi.

Un nuovo statuto.

Prima novità sono le modifiche al vecchio statuto, elaborato nel 2010 e riattualizzato nel corso degli ultimi mesi. Spicca la maggiore attenzione alla ricerca di uno “sviluppo sostenibile”, con “particolare attenzione alle problematiche della tutela ambientale”. Greta Thunberg ha fatto il suo, anche se la Civica non vuole «demonizzare l’uso dell’auto privata», questa una delle velate accuse all’amministrazione Rösch di Walter Taranto, che ieri in municipio ha rassegnato le proprie dimissioni in favore di Emanuela Albieri, nuova capogruppo in consiglio comunale. Cattolicesimo, riformismo e liberalismo restano i valori fondanti, insieme alla collaborazione tra comunità linguistiche, all’inclusione dei nuovi cittadini e al principio della sussidiarietà in ambito associazionistico e amministrativo.

In cerca dell’alleanza.

«Siamo partiti nel 2010 dall’area democratica popolare che fino ad allora aveva governato la città – racconta Andrea Casolari. Quell’anno ottenemmo un non indifferente successo elettorale che fu confermato nel 2015, con oltre duemila voti. Oggi siamo un gruppo aperto ma coeso, e anche dopo quattro anni all’opposizione ci siamo ritagliati un nostro ruolo e ci viene riconosciuto il lavoro che abbiamo svolto». Un lavoro consistente nell’opposizione in senso stretto, con una produzione di mozioni limitata e un ventaglio di interrogazioni e di emendamenti accolti più corposo. Così Casolari: «Non abbiamo mai usato slogan, non abbiamo mai gridato, non abbiamo mai ceduto al facile populismo. Il sindaco l’abbiamo sempre criticato, sì, ma secondo i modi e i valori che ci contraddistinguono». Una moderazione congeniale al Pd meranese e ad Alleanza per Merano, tanto che Taranto ripropone loro l’appello a unire le forze che nel 2015 non era stato accolto. «Non abbiamo la presunzione che il futuro sindaco sarà della nostra lista, ma della nostra area sì». Per Giorgio Balzarini si può puntare «almeno a un ballottaggio del candidato sindaco». Sarà da vedere se il Pd sotterrerà l’ascia di guerra: risale a circa un mese fa l’ultimo battibecco con la lista di Nerio Zaccaria, quando Duso aveva condiviso su Facebook un messaggio in cui si definiva il 25 aprile “un giorno di lutto”. «Una leggerezza, siamo distanti da qualsiasi forma di estremismo», aveva replicato Zaccaria.

Una nuova struttura.

Nella preparazione della campagna elettorale, la Civica si riorganizza. È ancora avvolto nel mistero il nome da indicare come candidato alla poltrona di Rösch, sebbene si dica che sarà un homo novus. Intanto nel direttivo entra come vicecoordinatrice – quindi vice di Taranto, che sostituisce Casolari – Beatrice Calligione, già avvicinata per le provinciali anche se sostanzialmente digiuna dell’esperienza politica di un Balzarini. Tra i gruppi di lavoro, da quello per l’economia a quello per la cultura, ad Albieri è affidato quello relativo a “Sociale, donna, famiglia, giovani”. Una landa desolata di temi messi nello stesso calderone anche se molto diversi tra loro.

In assemblea arriva inaspettato un prezioso endorsement. «Non ho tessere di partito, ma sono molto contento di essere qui», annuncia Alpidio Balbo.













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