Energia, da Alperia dividendi in calo: il bilancio ne risente

Con Ae introiti fino a 15 milioni, quest’anno sono «solo 2,8» La giunta ha reagito preventivamente abbattendo i mutui



MERANO. La fusione tra Azienda energetica e Sel in Alperia, per il Comune di Merano in termini di quattrini incassati per investire in opere pubbliche si conferma un disastro. Sono lontani gli anni nei quali il Comune poteva realizzare a fine estate una manovra di assestamento da 10/15 milioni di euro solo per destinare i dividendi versati nelle proprie casse da Aew. Lo scorso anno il Comune, proprietario del 21% di Alperia, si è visto assegnare 2,5 milioni, praticamente briciole. Si tratta del primo anno operativo, avevano detto in Comune frenando le rimostranze dei detrattori della fusione. Ma quest'anno le cose non sono andate meglio. A inizio anno la giunta Rösch aveva prudentemente messo in previsione utili per 4,65 milioni, poco dopo ridimensionati a 2,5. Poi era arrivata la previsione di giugno e in quella occasione si era parlato di dividenti per 3,2 milioni, poco meglio dell'anno prima. Ora con la quarta variazione al bilancio di previsione 2017 approvata dal consiglio comunale nei giorni scorsi, la giunta ha dovuto scrivere nero su bianco quel numero. I dividendi versati da Alperia, risultanti della gestione di bilancio 2016 ammontano a 2,8 milioni, circa la metà delle previsioni, un quinto rispetto a quanto riusciva a garantire Azienda energetica. Dei 2,8 milioni inseriti nella variazione di bilancio approvata dal consiglio, la giunta però riuscirà a destinarne solo 300 mila, in quanto i 2,5 milioni restanti risultano già essere stati impegnati.

«È cambiato il mercato internazionale dell’energia - commenta l’assessore al bilancio Zaccaria - e Alperia si trova a confrontarsi con nuove situazioni. Ma le operazioni di abbattimento dei mutui fatte negli ultimi anni ci consentono di non dipendere eccessivamente dai dividendi della società. Anche se, certo, più soldi potrebbero garantire maggiori investimenti».

A ormai tre anni dalla fusione la politica comunale dovrà iniziare a farsi un esame di coscienza e dire se quella operazione sia valsa la pena per le casse comunali e per i propri cittadini che di riduzioni tariffarie in bolletta in questi tre anni ne hanno viste davvero poche.(rog)













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