La casa di riposo del futuro sorgerà entro tre anni 

Aperto il cantiere e tolti i veli sull’edificio che sarà innalzato in via Innerhofer Verrà realizzato e gestito dall’Ordine teutonico: «Progetto innovativo»


di Simone Facchini


MERANO. Serviranno tre anni di lavori, forse poco meno, per vederla ultimata. Del resto, è stato illustrato ieri mentre si toglievano gli ultimi veli al progetto, la costruzione della nuova casa di riposo equivale suppergiù a quella di un piccolo ospedale. Centocinquanta posti letti per lungodegenti, ambulatori, spazi comuni. Un garage interrato e l’allargamento del parco Marconi. Nei giorni scorsi, terminato il trasloco della Giardineria comunale verso la zona artigianale di Maia Bassa, ha aperto in via Innerhofer sotto il Palace il cantiere che nel 2021 doterà la città della struttura innalzata e gestita dall’Ordine teutonico che prevede un investimento di 40 milioni di euro. Si chiamerà St.Josef.

Gli obiettivi. «Il progetto segna una tappa decisiva nella risposta dell’amministrazione comunale all’invecchiamento della popolazione e all’esigenza di assistenza agli anziani», evidenziata anche nelle premesse al nuovo Piano sociale in via di definizione. Questa la sintesi, nelle parole del sindaco Paul Rösch e dell’assessore al sociale Stefan Frötscher, dell’operazione conclusa nei mesi scorsi dalla giunta. Con essa nella disponibilità municipale è entrato l’ex convitto Maiense a Maia Alta riconvertito in scuola: due giorni fa gli alunni delle medie tedesche sono entrati per la prima volta nelle nuove aule. In compenso, all’Ordine teutonico è stata ceduta l’area della Giardineria comunale dove sorgerà la nuova casa di cura e degenza.

Le cifre. Al Comune lo scambio è costato 1,3 milioni di euro. Il terreno di via Innerhofer, secondo la perizia tecnica, ha un valore di 3,2 milioni di euro, mentre il Maiense è stato stimato in 2,7 milioni di euro. L'Ordine teutonico ha versato al Comune la differenza di 500 mila euro, reinvestiti per finanziare i lavori di adattamento del Maiense, costati 1,8 milioni di euro – più la risistemazione delle superfici esterne e gli arredi.

L’architettura. Quanto all’aspetto, si sapeva dei quattro piani e della suoper cubatura, che qualcuno ritiene decisamente impattante sotto il profilo estetico. Difficile immaginarsi il risultato, ieri, guardando alle strutture della Giardineria destinate alla demolizione. L’architetto Arnold Gapp ha disegnato un palazzo che potesse dialogare con il contesto, in particolare un pianterreno che sarà “ibridato” all’ampliamento di parco Marconi, relegando le auto – salvo pochi posteggi – nel sottosuolo. «L'area d'accesso – ha precisato Gapp - fungerà da anello di congiunzione fra l’edificio e la vita sociale meranese».

Vita sociale. Un dialogo con la città che si specchia nella filosofia di gestione della struttura, chiarita da Sepp Haller, amministratore delegato dell’ordine religioso: «Oltre ad assolvere al compito principale, cioè l'assistenza e l'accompagnamento di persone bisognose, la nuova struttura sarà luogo di incontro per la comunità locale. In particolare modo i locali al pianto terra sono stati pensati come oasi di riposo e di intrattenimento per tutte le generazioni». Idea ambiziosa, ribadita dallo stesso sindaco.

Garage interrato. Ritornando alla conformazione, visto dall’alto l’edificio avrà la forma di una grande H: due lunghi fabbricati collegati da un corpo centrale trasparente nel quale saranno situati i vani comuni (sale d'aspetto, uffici, scale e ascensori), facciate con ampie vetrate. Detto del pianterreno, gli spazi aperti al pubblico nel piano rialzato (con bar e terrazza), gli ambulatori medici e la zona di riabilitazione contribuiranno a ravvivare quest'area, verso la quale sono orientati i vani comuni e gran parte dei corridoi attraverso i quali si accede alle camere. Al terzo piano dell'ala ovest verrà realizzata una terrazza ideata soprattutto per i pazienti del reparto coma con ripresa della veglia e dai loro familiari. L'edificio raggiungerà un'efficienza energetica di classe A. È prevista anche la realizzazione di un garage interrato multipiano con 150 posti, 90 dei quali pubblici.

Cantiere. La direzione lavori è stata affidata all'ingegner Robert Vieider che ha tracciato la road map: «Le verifiche hanno rilevato la presenza di amianto nelle strutture delle serre. Per lo smantellamento stiamo prevedendo tutte le precauzioni in collaborazione con l’Ispettorato al lavoro. A demolizione compiuta, già in ottobre contiamo di impiantare i pali di sostegno nel terreno. Per gennaio prevediamo di cominciare con gli scavi per le fondamenta. Abbiamo programmato di terminare l’opera in due anni e mezzo, forse tre». Parallelamente, nel 2019 dovrebbero essere avviati i lavori di innalzamento dell’adiacente distretto sociosanitario: due maxi cantieri che stravolgeranno il quadrante via Innerhofer-via Roma superiore.













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