La Svp: ora negoziamo con Rösch

Merano. Rinnovata al vertice nella lenta risalita verso l’uscita dalla crisi, la Svp meranese è pronta alle trattative col sindaco per formare una maggioranza. Lo dichiara Ernst Fop a una manciata di...


Sara Martinello


Merano. Rinnovata al vertice nella lenta risalita verso l’uscita dalla crisi, la Svp meranese è pronta alle trattative col sindaco per formare una maggioranza. Lo dichiara Ernst Fop a una manciata di ore dalla nomina a nuovo Obmann, dopo la rinuncia di Andreas Zanier a un ruolo divenuto forse troppo pesante. «Ovvio che sono disposto a parlare con Paul Rösch. Ora la palla sta a lui, noi aspettiamo. Ma credo che con noi ci vorrà parlare. Sarebbe strano che non lo facesse». E sarebbe altrettanto “strano” per la Svp essere esclusa nella seconda città dell’Alto Adige, quando a Bolzano il vicesindaco in pectore è Luis Walcher e a Laives il rieletto sindaco Christian Bianchi scongela le trattative con Giovanni Seppi.

Ai Verdi i franchi tiratori dell’ala economica affini al candidato delle civiche non devono essere piaciuti, così come negli anni sono stati indigesti i compromessi nell’esecutivo patchwork. Ma il sindaco è disponibile al dialogo. Tabula rasa. E arriva Fop, politicamente immacolato, angelo volante sceso dal Pelikan, volto di una Svp in cerca di una cura. È l’Obmann (per il momento “a progetto”) designato per le trattative. Se la proposta dei Verdi soddisferà una Volkspartei che sta riorganizzando le forze, per le due civiche il margine di contrattazione si ridurrà: dieci gli eletti nella coalizione Rösch, due i consiglieri del Partito Democratico, otto quelli della Svp. Venti su trentasei.

Il nuovo Obmann.

È stato primario della Centrale provinciale delle emergenze, volando col Pelikan 1 nei posti più inaccessibili della provincia per salvare vite umane, per poi approdare a Merano come medico di base. Una vita meno esposta, maturando la decisione di «smettere di stare sul divano a criticare e di mettermi in prima persona a disposizione della popolazione e della politica, cui mi appassiono ormai da molti anni». Fop arriva dal sociale, così come l’ex assessore Stefan Frötscher. Nessun interesse particolare nella sua candidatura alle comunali. Lunedì sera lo Stadtkomitee l’ha nominato nuovo Obmann (almeno finché dureranno le trattative) su proposta di Martin Ganner, anche lui consigliere comunale, da poco dimessosi dalla carica di Obmann di Maia Alta.

Disponibili al dialogo.

La Svp aspetta un cenno di Rösch. «Sto aspettando di vedere chi vuole parlare con noi. Per quanto mi riguarda, parlerò con tutti». Il punto però e che essendo disponibili in giunta solo tre posti per assessori di lingua tedesca, di cui uno intestato al sindaco e un altro di probabile assegnazione a Madeleine Rohrer, alla Svp di scranni ne rimarrebbe solo uno, al netto di eventuali deleghe da elargire alla Stella Alpina. O dell’assessorato più appetitoso della consiliatura 2020-2025, quello all’urbanistica, quello che più di tutti causerebbe mal di pancia ai Verdi. Cauto Fop: «Ora non mi soffermerei su ruoli e compiti. Valuteremo le offerte che ci saranno fatte, i modi e lo stile del dialogo. E comunque credo che in questo momento la gente non abbia alcuna voglia di vedere un accapigliamento su calcoli e interessi di parte».

Uscire dalla crisi.

Nell’ambito della riunione dell’altra sera capitolo di peso è stata la revisione strutturale che la Svp vuole darsi. «Ottima l’idea portata avanti anche da Ganner di inserire i più giovani all’interno delle strutture di partito», dice Fop. A proposito della candidatura di Richard Stampfl, il nuovo Obmann conferma che la sconfitta «non è stata determinata dal candidato sindaco, lo sappiamo tutti». Anche perché tra gli scossoni di Ganner e di Zanier e il superamento da parte di centrosinistra e civiche pure da fuori si intravede la profondità della frattura.

Guardando alle preferenze, Fop si colloca appena sotto Frötscher, assessore dal 2010. In questa operazione di rinnovamento non potrebbe essere lui, la prima scelta della Svp per un assessorato al sociale? Improvvisamente sotto le luci della ribalta, Fop si ritrae. «Per il momento escluderei un assessorato. Sono un medico, portare avanti entrambi i ruoli mi costerebbe un impegno da non sottovalutare».

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