Rösch tuona: la Provincia deve darci più contributi 

Attacco al meccanismo di finanziamento ai Comuni che penalizza le città  «In pochi anni i 23 milioni per le spese correnti scesi a 12. Un sistema lobbistico»


di Simone Facchini


MERANO. Merano torna all’attacco contro la Provincia sul sistema di finanziamento ai Comuni. Il sindaco Paul Rösch, approfittando della conferenza stampa per la presentazione del bilancio preventivo 2019 e spalleggiato dall’assessore Nerio Zaccaria, ha sferrato l’offensiva: «La nostra città non ha una lobby che la rappresenti a Bolzano e viene sistematicamente svantaggiata nell'assegnazione delle risorse. Sette od otto anni fa, per coprire le spese correnti, si poteva contare su contributi per 23 milioni di euro, che si sono oggi ridotti a 12,3 milioni, quindi a poco più della metà dell'importo originario. Come centro del Burgraviato svolgiamo tutta una serie di servizi anche per i Comuni del circondario. Ad esempio dobbiamo assumere più agenti di polizia locale perché tanti altoatesini e turisti dei dintorni vengono in città: questi sono oneri dei quali si deve tenere conto».

Torna così alla ribalta la ridefinizione del sistema di finanza locale al quale si era messo mano all’epoca del periodo Monti, quando anche l’Alto Adige venne chiamato all’appello per assestare i conti statali. La Provincia si accollò il suo onore riversando parte del fardello sui Comuni. Il ritocco ai parametri ha penalizzato i centri maggiori a favore dei paesi. «Non ce la prendiamo con le località minori - hanno assicurato Rösch e Zaccaria -, tuttavia viene disconosciuta la dimensione sovramunicipale di Merano, che per tanti aspetti si accolla il peso dei Comuni dei dintorni. I residenti in città sono 40 mila, ma attorno a noi gravitano 60 mila abitanti. Più i turisti di tutto il circondario». È giunto il momento di riequilibrare la suddivisione delle risorse, e il timing per l’annuncio è centrato visto che anche di questo si sta parlando nelle trattative per il programma di governo della nuova giunta provinciale a motore Svp-Lega.

La giunta meranese cercherà di intensificare il pressing sul governatore Kompatscher cementando un asse con Bolzano, che da tempo denuncia un analogo trattamento penalizzante. «Con Caramaschi ci confrontiamo in sede di consorzio dei Comuni - conferma Rösch. Non si esclude di far salire sul carro Bressanone e Laives.

Sulla graticola non finisce solo il dimezzamento, in meno di un decennio, dei contributi provinciali per spese correnti. Il sindaco ne ha anche per il piano degli investimenti finanziati dalla Provincia: «Perché Brunico - protesta -, che è grande poco più di un terzo di Merano, ottiene per l’anno prossimo 4,2 milioni di euro, mentre noi riceveremo 5,6 milioni? Se si rispettassero debitamente le proporzioni, a Merano dovrebbe essere assegnati fondi per oltre 10 milioni».

Tra questi flutti agitati lavora l’assessore Nerio Zaccaria, che il bilancio lo deve far quadrare. Chiude in pareggio a quota 97,1 milioni, tre in più rispetto al 2018. Ma di questi, 13,9 milioni sono somme che transitano nel bilancio comunale ma sono destinate a terzi, ragion per cui rimangono per l’anno prossimo 83,2 milioni di euro - e quindi in sostanza 1,2 milioni in più rispetto all’anno in corso. Per gli investimenti (alcuni dettagli nel box sopra) sono previsti 30,1 milioni, in linea col 2018. Più di 10 milioni di euro verranno attinti dal fondo di investimenti pluriennale: si tratta quindi di risorse finanziarie già vincolate dall’amministrazione comunale negli anni passati.

Il bilancio “sanguina” sul piano delle spese correnti, aumentate da 49,4 a 51,7 milioni (+1,3%). Diverse le ragioni, ha spiegato Zaccaria: circa 400 mila euro derivano dall’assunzione a tempo indeterminato di 10 nuovi agenti di polizia locale; altrettanti per l’aumento nell’acquisto di beni e servizi (per esempio, sono salite le assicurazioni); 220 mila per l’assorbimento dell’aggiornamento contrattuale dei dipendenti, altri 150 per i dirigenti. Quasi 200 mila euro di costi in più sono previsti per l’aumento del costo dell’acqua per uso pubblico, che la giunta ha deciso di non riversare sui meranesi. Si aggiunge l’esenzione Irpef decretata per larga parte dei residenti, che sottrarrà mezzo milione di euro. A far tornare i conti concorrono l’estinzione anticipata dei mutui, ma anche risparmi derivanti dalle tecnologie (il primo lotto di lampioni a Led taglia la bolletta di 130 mila euro), la stabilizzazione dei dividendi Alperia «e le politiche di razionalizzazione delle risorse interne all’amministrazione - ha precisato Zaccaria - che continueremo a perseguire».

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