Sporcizia e degrado accanto all’asilo 

Protesta di genitori e docenti in via Galilei: «Situazione insostenibile: ci sono senzatetto che fanno i bisogni a cielo aperto»



MERANO. Un uomo senza dimora ha eletto a gabinetto personale il piccolo cortile dove i bambini della scuola elementare Tappeiner e della vicina scuola materna, in via Galilei, parcheggiano le proprie bici. Una situazione che suscita compassione nei confronti di una persona che non ha una casa, e insieme un motivo di sdegno per i tanti genitori dei bambini che frequentano l’area. E mentre tra le famiglie monta il risentimento e il personale addetto alle pulizie è costretto a restituire al cortile un aspetto dignitoso, Comune e polizia municipale si scrollano di dosso la responsabilità della negligenza dimostrata dall’uomo in questione.

Contrariamente allo spazio riservato al gioco, il piccolo cortile è aperto ai passanti. Così, un uomo senza un tetto sopra la testa ha deciso di farne la propria latrina. Che sia giorno o sera, vi si apposta al bisogno, lasciandola in condizioni indecorose e soprattutto poco igieniche. A nulla valgono le rimostranze dei genitori dei bambini: «Se si prova a dirgli qualcosa si mostra aggressivo, specialmente se è ubriaco», segnalano alcune madri. Secondo quanto spiegato da un’insegnante, l’uomo sarebbe solito passare le notti all’addiaccio, bevendo per scaldarsi. «Staziona in zona fin dall’inizio dell’anno scolastico, ma il problema si è acuito nel corso degli ultimi due mesi. L’abbiamo segnalato sia al Comune sia alla polizia municipale, ma loro dicono che non possono farci nulla», così un’altra insegnante. Sui social network i commenti si stagliano su uno scenario sconfortante: «Una mia amica lavora lì come bidella. A quell’uomo l’hanno detto mille volte, di non fare i propri bisogni lì, ma lui non ascolta. Le bidelle sono esasperate, ogni giorno devono rimuovere i suoi escrementi. Non ce la fanno più», scrive una donna.

Insomma, una preoccupazione in più per i genitori, quest’odore pungente che ricorda le situazioni di estrema difficoltà in cui molti si ritrovano intrappolati. La marginalità, le notti al freddo, la perdita del pudore, lo sprezzo per un luogo frequentato anche dai bambini. Col risvolto di uno spettacolo poco edificante per questi ultimi e di un lavoro accessorio estremamente spiacevole per i collaboratori scolastici. Per le persone senza dimora a Merano è attiva Casa Arché, in via IV Novembre (tel. 0473 495660) – anche se, come dice una delle madri coinvolte, «lui rifiuta di essere accolto in una struttura». (s.m.)













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