Sui bus senza mascherina I passeggeri protestano 

Il caso. Segnalazioni per il mancato rispetto dell’obbligo di coprirsi naso e bocca Gli autisti confermano: «Alcuni utenti infuriati scendono prima della loro fermata»


Simone Facchini


Merano. Passeggeri che scendono dal bus prima della loro fermata perché altri utenti non portano la mascherina. E controlli nulli o quasi. Alta tensione su alcuni pullman del trasporto pubblico nel Meranese, come segnalato da alcuni lettori e confermato dagli autisti. «Ma la vigilanza sull’obbligo di coprire naso e bocca non è in capo alla Sasa», puntualizza Francesco Morandi, presidente della società di trasporto pubblico.

Regole.

Capienze limitate, posti alternati, avvisi sulle norme comportamentali da mantenere appesi all’interno dei mezzi. Disposizioni da seguire per viaggiare in sicurezza ai tempi del coronavirus. Ma così come accade in tanti altri contesti anche sui pullman ci sono le pecore nere, indifferenti alle regole e al rispetto degli altri. Chi è alla guida testimonia che gli indisciplinati non sono rari. Gli inviti loro rivolti all’utilizzo delle mascherine molto spesso vengono ignorati, quando non seguiti da insulti. «Abbiamo assistito a diversi battibecchi. In alcune situazioni passeggeri sono scesi prima del tempo, furiosi per il mancato rispetto delle norme di chi stava viaggiando sullo stesso bus», spiegano alcuni conducenti. «In certi casi c’è chi fa finta di ascoltare i nostri solleciti quando sale e in risposta alza la mascherina. Ma quando si parte la riabbassa scoprendo il naso o la toglie del tutto». La problematica accomuna varie linee, fra le più “turbolente” viene segnalata la 210. «È successo in più di un’occasione che, esasperati, abbiamo chiamato le forze dell’ordine. Ma difficilmente riescono a intervenire».

Controlli.

Della questione se ne è parlato all’interno dei vertici Sasa, assicura Francesco Morandi. «Siamo consapevoli del problema – spiega il presidente della società – ma la verifica non spetta a noi. I nostri operatori non ne hanno titolo. L’autista ha l’incarico di limitare gli accessi secondo le capienze prestabilite, ma se vedono qualcuno che viola altre disposizioni non possono intervenire. Possono chiamare la forza pubblica». Il fatto è che l’emergenza sanitaria ha fatto lievitare le incombenze in carico alle forze dell’ordine. L’onnipresenza nella vigilanza è impossibile.

Durante la fase acuta della diffusione del contagio erano state sospese pure le verifiche sui titoli di viaggio. «Assieme alla ripresa – chiosa Morandi – tornano anche i controlli».

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