a brunico

Omicidio Zanella, i sub cercano il coltello

Le ricerche nel Rienza:i sommozzatori dei carabinieri al lavoro per trovare l’arma usata da Oskar Kozlowski per uccidere Maxim



BOLZANO. I sommozzatori sono tornati a cercare nel fiume Rienza, a Brunico. Lo hanno fatto nei giorni scorsi e a scandagliare le acque che attraversano il centro della Pusteria c’erano gli specialisti dell’Arma dei carabinieri.

Per ore, i subacquei hanno setacciato ampi tratti del letto del fiume, la cui portata, in queste ore, a causa della abbondanti piogge dei giorni scorsi, è molto superiore al solito. I militari hanno cercato il coltello usato da Oskar Kozlowski, quella tragica sera del 27 luglio, per colpire a morte Maxim Zanella (nella foto col padre Carlo Alberto).

Difficile, invece, che nel fiume ci sia anche il telefonino di Kozlowski: agli inquirenti il ventitreenne operaio di origine polacca avrebbe rivelato d’averlo affidato a una ragazza (una dei quattro indagati per favoreggiamento), chiedendole di conservarlo e fornendole sia il Pin che il Puk. La giovane, insomma, ha avuto pieno accesso ai contenuti dello smartphone e, anche per questo, potrebbe aver avuto tutto il tempo per cercare di eliminare dati importanti e non è affatto scontato che poi lo abbia gettato.

Per questo, ieri, la ricerca nelle torbide e impetuose acque del fiume Rienza era focalizzata sul coltello usato per l’omicidio. Arma che non sarebbe stata trovata.

Le indagini sulla morte di Max Zanella, 30 anni, bagnino della piscina comunale di Brunico, proseguono senza sosta. E proseguono nel più assoluto riserbo. «Le indagini per fare completa chiarezza su quanto accaduto il 27 luglio scorso - ha spiegato l’avvocato Giancarlo Massari, che assiste la famiglia del giovane ucciso – sono ancora in corso e il quadro in cui è avvenuto l’omicidio è molto più complesso di quanto mi aspettassi.

Per questo, sia per non violare il segreto istruttorio sia per doveroso rispetto nei confronti di Maxim, è importante che il contenuto dei verbali dell’interrogatorio di garanzia di Oskar Kozlowski non venga divulgato».

Molti i punti oscuri della vicenda su cui occorre fare piena chiarezza, molte le dichiarazioni fatte da Kozlowski che devono essere verificate con attenzione. Nel corso dell’udienza di convalida, infatti, alla presenza dei suoi legali, Martin Fill e Andreas Leiter, il giovane imputato ha risposto per un’ora e mezza alle domande postegli dal gip Emilio Schönsberg e dalla pm Sara Rielli.

In quell’occasione, Kozlowski ha voluto chiedere scusa alla famiglia Zanella per ciò che aveva commesso, ma ha anche illustrato il contesto in cui l’omicidio è avvenuto, spiegato quali fossero i suoi rapporti con Maxim e perché si fossero incontrati quella sera. Ovviamente si tratta della sua versione dei fatti e gli investigatori stanno cercando riscontri oggettivi a quelle dichiarazioni. Ieri, intanto, la procura ha disposto la restituzione della salma del giovane alla famiglia Zanella che così, nelle prossime ore, fissare la data delle esequie del povero ragazzo













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