la sentenza

Orsi, il Consiglio di Stato boccia il Trentino sugli abbattimenti

Respinto l’appello della Provincia contro il Wwf: per decidere cosa fare con un plantigrado sarà necessario valutare il singolo caso: non sono ammessi automatismi 



TRENTO. L’orso è problematico, dannoso o pericoloso? Una domanda, una distinzione che sarà fondamentale, per capire se un animale può essere abbattuto oppure no. Non saranno infatti ammessi automatismi. E questo lo ha deciso il Consiglio di Stato, bocciando l'appello della Provincia di Trento contro il Wwf, con la sentenza che è stata depositata ieri (17 marzo)  e che prescrive il rispetto del programma concordato anche con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, oltre che con il ministero dell'Ambiente.

Di fronte a un centinaio di orsi, e con la prospettiva di arrivare a contarne 129 entro il 2025, nel giugno scorso la Giunta di Maurizio Fugatti aveva approvato una delibera che fissava le linee-guida per la gestione dei casi. In particolare, come riassumono i giudici amministrativi, il provvedimento aveva previsto che un'ordinanza contingibile e urgente potesse disporre l'abbattimento di un mammifero «a seguito e a causa di una o più aggressioni con contatto fisico, senza ulteriori verifiche diverse da quelle necessarie per l'identificazione dell'esemplare».

Il testo è stato però annullato, prima dal Tar di Trento e ora anche dal Consiglio di Stato, in quanto «trascura la valutazione specifica del caso concreto».

I magistrati della quarta sezione ricordano che il Pacobace «prevede tre tipologie di esemplari: gli orsi problematici, gli orsi dannosi, gli orsi pericolosi» e individua 18 atteggiamenti con differenti gradi di pericolosità, tanto che le azioni di controllo vanno differenziate tra leggere ed energiche.

La soluzione più drastica può essere attuata se si verifica uno di questi casi: orso ripetutamente segnalato in centro residenziale, orso che attacca per difendere i propri piccoli, orso che attacca per difendere la sua preda, orso che segue persone, orso che cerca di entrare in strutture, orso che attacca senza essere provocato.

Ma ogni volta la situazione va esaminata «in relazione sia alle condizioni ambientali, sia alle cause che hanno determinato l'aggressione».













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