LA CELEBRAZIONE

Primo maggio, messa a porte chiuse in Duomo a Bolzano

Il vescovo Muser: "La dignità umana prima di ogni forma di produttività"



BOLZANO. Celebrando a porte chiuse nel duomo di Bolzano la Festa del lavoro, il vescovo Ivo Muser si è richiamato a due principi della dottrina sociale della Chiesa «che ci possono guidare in questo difficile tempo di coronavirus: la solidarietà e la sussidiarietà.»

Solidarietà intesa come «aiuto reciproco e disponibilità alla condivisione, perché abbiamo bisogno l'uno dell'altro. E sussidiarietà intesa come coraggio di esercitare la responsabilità personale, di contribuire ciascuno secondo le proprie possibilità. Possano solidarietà e sussidiarietà restare le idee guida vincolanti e unificanti per un'economia che cerca di fornire il suo contributo importante e irrinunciabile nella difficile fase che ci aspetta», ha detto il presule nell'omelia.

Il vescovo - si legge in una nota della diocesi - ha ricordato i principi guida di cui la società ha bisogno: «Dignità umana prima di ogni forma di produttività, libertà della persona, equità retributiva, diritto dei collaboratori e delle collaboratrici alla compartecipazione e codecisione. Le leggi del mercato, della redditività, dell'efficienza, dell'incremento dei profitti, non possono essere gli unici criteri». 













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Davide Pasquali

Attualità