il progetto

Protezione civile, test di allarme pubblico in Trentino, poi tocca all'Alto Adige

Martedì 26 settembre sperimentazione del sistema “IT-alert: un sms arriverà a tutti i trentini. Il 13 ottobre a tutti gli altoatesini



TRENTO. Martedì 26 settembre, a mezzogiorno, chi si troverà in Trentino sarà raggiunto da un messaggio di allarme sul proprio telefono cellulare. Si tratterà di un test di "IT-alert", il nuovo sistema di allarme pubblico, gestito dalla Protezione civile nazionale. Tutti i dispositivi agganciati alle celle di telefonia mobile sul territorio trentino suoneranno contemporaneamente, emettendo un suono distintivo e diverso da quello di ogni altra suoneria. Il nuovo strumento, sperimentato con le stesse modalità in altre regioni italiane, consentirà di inviare messaggi utili alla popolazione di territori anche ristretti su eventuali emergenze o pericoli imminenti.

La data fissata per l'Alto Adige è invece quella del 13 ottobre.

Superata la fase di test, lo strumento informerà di un eventuale pericolo i cittadini presenti in una determinata area. "IT-alert" è stato pensato come modalità di allerta rispetto a specifiche potenziali emergenze, quali il collasso di una diga, incidenti nucleari o radiologici, in stabilimenti industriali o precipitazioni intense. In altri territori nazionali, interesserà anche l'attività vulcanica o i maremoti.

Attraverso la tecnologia cell-broadcast, i messaggi "IT-alert" vengono inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine. Ci sono tuttavia dei limiti tecnologici, e un messaggio indirizzato a un'area può raggiungere anche utenti che si trovano nei territori confinanti. Sarà quindi possibile che i messaggi trasmessi per i test di Lombardia (19 settembre), Veneto (21 settembre) e Alto Adige (13 ottobre) interessino anche parte della popolazione trentina.

Il messaggio inviato il 26 settembre - si apprende - sarà solamente una prova finalizzata a verificare l'efficacia dell'alert. L'invito alla popolazione sarà quello di visitare il sito it-alert.it e rispondere al questionario per migliorare lo strumento.













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