Ecotassa sui passi, no dalla Badia 

Crazzolara, presidente degli albergatori: «Dove è stata applicata, il traffico non è diminuito» 


di Ezio Danieli


PASSI DOLOMITICI. Un’ecotassa sui passi dolomitici? La proposta lanciata da associazioni turistiche e Unione albergatori della Gardena fa discutere. E ha già causato la reazione perplessa dell’Hgv della Badia. Secondo gli operatori turistici gardenesi, “l’obiettivo ridurre significativamente il traffico sulle strade dei passi dolomitici e renderlo più accettabile dal punto di vista ecologico (e-mobilità). La chiave di volta è la raccolta di un contributo ambientale, un’ecotassa, versata dai visitatori motorizzati dei passi dolomitici”.

Marina Crazzolara, presidente degli albergatori Hgv dell’Alta Badia, non è d’accordo: “L’assessore provinciale Theiner due anni fa ha chiesto provvedimenti contro il traffico per salvare le Dolomiti. Da lì sono scaturiti i vari provvedimenti che si sono concretizzati l’estate scorsa e quella precedente sul Sella”. Crazzolara sostiene che dove è stata applicata l’ecotassa “non è stato mai ottenuto un calo del traffico. Anzi il numero dei veicoli è andato via via aumentando”.

Fatte queste premesse, la presidente dell’Hgv dell’Alta Badia fa presente che “come albergatori siamo disposti a discutere la proposta di un’ecotassa. Ma dobbiamo essere tutti d’accordo nel proporre questa soluzione che andrebbe comunque estesa a tutti i passi dolomitici. Poi deve essere chiaro un concetto: il ricavato della tassa dovrebbe essere destinato a quegli interventi assolutamente necessari a passo Gardena per renderlo transitabile tutto l’anno e non com’è ora soggetto al rischio della caduta di valanghe o di frane”.

Crazzolara promette che della questione si parlerà nel corso di una riunione dell’Hgv prevista nelle prossime settimane. Secondo il parere delle associazioni gardenesi, il “contributo ambientale” dovrebbe essere riscosso per tutto l’anno ed essere destagionalizzato. Gli introiti così generati potrebbero essere utilizzati per migliorare e abbellire le strade dei passi dolomitici e i passi stessi, in particolare per i ciclisti, e per finanziare la mobilità pubblica alternativa per raggiungere i passi. Allo stesso tempo, le associazioni turistiche della Val Gardena si impegnerebbero a ridurre il traffico del 20 per cento nel primo anno e del 30 per cento nel secondo anno.

Misure adeguate a tal fine, per gli operatori, potrebbero essere, oltre al contributo finanziario all’ambiente e complementare allo sviluppo di una mobilità alternativa ai passi, il divieto per le categorie di veicoli inquinanti, limiti massimamente restrittivi in alta stagione, chiusura per eventi o in determinate occasioni e altro ancora. Il pre-requisito per tutte queste misure è rappresentato dall’acquisto e dall’installazione di un sistema di registrazione delle targhe. Tali sistemi hanno già dimostrato la loro validità in diverse città italiane, sottolineano le associazioni, e consentono un’attuazione assolutamente “intelligente” delle misure citate, senza organi di controllo.















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