Una scuola materna di valle vince un premio nazionale 

Il progetto realizzato dalla studio Feld72 a Valdaora senza rivali alla Triennale Un esempio di come «modernità e spirito dei luoghi riescano a connettersi»


di Paolo Campostrini


VALDAORA. Un asilo che diventa simbolo della progressione anche "civile" dell'architettura contemporanea. Ecco cosa accade, a volte, quando in Alto Adige si costruisce: che cioè la libertà unita alla connessione col territorio possano generare prodotti in cui due questioni in apparenza antitetiche, modernità e spirito dei luoghi, riescono a connettersi. E pure che tutto questo sia riconosciuto. Accade così che un Kindergarten perso in uno dei più lontani paesi della Pusteria, Valdaora, riceva un riconoscimento come quello che, ogni tre anni non ogni tre mesi, assegnano a Milano. E' stato infatti consegnato allo studio Feld 72, con sede a Caldaro ma pure a Vienna, la "medaglia d'oro dell'architettura" della Triennale in collaborazione col ministero dei Beni culturali. L'obiettivo, che è insito nelle motivazioni del premio, è "promuovere l'architettura contemporanea come costruttrice di qualità ambientale e civile". Che sono poi i parametri entro cui si sta muovendo non solo lo studio premiato ma i settori più avanzati della progettualità altoatesina. Che ha evidentemente intercettato quelle che sono le direttrici di avanzamento di tutto un movimento: la "civiltà" intesa come rapporto stretto con l'evoluzione della società e dei suoi bisogni e l'ambiente, con tutto quello che vi discende in termini di rispetto del territorio, sostenibilità dei materiali, capacità degli edifici di non consumare troppa energia. In questo senso, gli esempi virtuosi delle architetture altoatesine si sono susseguiti ad una cadenza e con una qualità e numero assolutamente sproporzionati rispetto alla massa critica dei professionisti che operano in provincia. Questo significa che si è svelato qui un inedito "genius loci" che influenza la creatività. Dovuto evidentemente al paesaggio ma anche, se non soprattutto , a quella "mixitè" culturale e di formazione accademica, più volte vituperata, ma che sta alla base di architetture composite, non provinciali, scostate quel che basta dalle mode del momento anche se dentro le atmosfere dei nostri giorni, influenzate sia dalla pulizia e dalla nuova classicità e leggerezza della scuola italiana che dal rigore nordico e alpino. Tutto questo esce anche da un asilo. Che unisce, come a Valdaora, i materiali antichi con quelli più tecnologici, gli spazi del divertimento con la possibilità di aprirsi al panorama cogliendo le profonde connessioni tra costruito e natura circostante. Sono segni di un "nuovo contemporaneo", molto funzionale negli obiettivi e dotato di una estetica rinnovata. Lo studio Feld 72 è , anche come composizione, lo specchio di questa mixitè che ha fatto di quella altoatesina una "scuola".

Lo compongono Anne Catherine Fleith, Michael Obrist, Mario Paintner, Richard Scheich. Lo studio, già molto premiato, realizza edifici in ogni scala e partecipa a numerosi concorsi di progettazione. Tra gli ultimi progetti realizzati, vi sono un complesso scolastico a Terento, una casa a Caldaro edificata dentro una soluzione di quattro torri e un complesso residenziale sempre nell'Oltradige, ad Appiano. Ora l'asilo di Valdaora. Che è stato premiato dalla Triennale di Milano proprio come esempio di architettura virtuosa.

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