i dati

Sempre più violenza sulle donne. Denunciati maltrattamenti e stalking

Gli interventi dei carabinieri riguardano per la maggior parte dei casi gli abusi in famiglia. A seguire gli atti persecutori (20% del totale) Rimane il problema dei “reati sommersi”. All’interno delle caserme allestite le “sale rosa” dove le vittime possono essere ascoltate in sicurezza


Maddalena Ansaloni


BOLZANO. Aumentano le denunce per violenza, l’86% delle vittime sono donne. È il dato che emerge dal report diffuso dai carabinieri, che fotografa la costante crescita delle denunce negli ultimi tre anni e mezzo. Se nel 2020 il totale era di circa 200 denunce, nel 2022 si è raggiunto il picco delle 300. Una tendenza che non è migliorata nella prima metà del 2023, dove le denunce registrate a livello provinciale sono state poco meno di 150. La grande maggioranza delle vittime sono donne, soprattutto di nazionalità straniera (il 67 percento), e i reati per i quali è stato necessario l’intervento dei carabinieri riguardano maltrattamenti in famiglia (il 50 percento del totale), ma anche violenza sessuale (il 9%) e atti persecutori (il 20%). Un dato rassicurante mostra che il 95 percento delle persone denunciate sono state successivamente identificate. Rimane però il problema dei “reati sommersi”, ovvero i casi non denunciati, vista la paura che molte vittime, soprattutto donne, hanno delle conseguenze. A questo sono rivolte molte iniziative dell’Arma, che puntano a creare un ambiente di ascolto sempre più tutelato.

Le sale rosa
A Brunico, Merano e Laives, grazie alla collaborazione di comuni e associazioni private, sono state allestite le “sale rosa”, un luogo dove chi ha subito ogni genere di violenza può essere ascoltato. Le stanze, denominate «tutte per sé», sono dedicate alle vittime dei reati più delicati, che spesso riguardano le fasce deboli della popolazione, in modo che l’ascolto, e l’eventuale denuncia, avvenga nel massimo della riservatezza. I locali sono allestiti all’interno delle caserme dell’Arma, e l’obiettivo è accogliere in un ambiente confortevole e meno istituzionale le vittime di abusi.

La prevenzione
Dall’indagine relativa agli interventi dei carabinieri in provincia per i casi di violenza, emerge in modo chiaro che la maggior parte degli abusi avviene tra le mura domestiche. Le donne sono vittime soprattutto dei propri stessi partner, per questo risulta ancora più difficile, per chi subisce abusi, non solo denunciare, ma anche rendersi conto in tempo del pericolo. Sul sito dell’Arma è disponibile un test di autovalutazione  che mostra i livelli di gravità dei comportamenti tipici del partner violento. Accanto indicati anche i numeri e gli sportelli a cui rivolgersi. Il test mostra quanto siano da considerare segnali preoccupanti le tendenze del partner ad isolare, sminuire, controllare e ricattare la vittima. Anche la tendenza a provocare sensi di colpa nell’altra persona deve essere un campanello di allarme di una situazione che può sfociare in casi di violenza più grave. Se ci si accorge di essere vittime di uno o più di questi abusi, si può contattare il numero: 1522, Help line per la violenza e lo stalking. «La risposta al fenomeno ha visto la formazione di militari specializzati, che possono fornire un aiuto immediato alla popolazione», riferisce l’Arma dei carabinieri, «Per quanto riguarda la prevenzione la sfida dell’Arma comincia tra i banchi di scuola, con le numerose attività svolte cercando di diffondere la cultura della legalità», infine invita le vittime di violenza a denunciare: «Sporgere denuncia è il primo passo verso la libertà».













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