il caso

«Un libro sulla secessione dell’Alto Adige». La denuncia di Urzì e Galateo

Secondo i due esponenti di FdI, la Provincia di Bolzano avrebbe finanziato un testo che propone il modello di uno Stato indipendente dell'Alto Adige



BOLZANO. «Esprimiamo stupore e profondo disorientamento per la notizia della pubblicazione con il contributo economico della Provincia autonoma di Bolzano di un libro che propone il modello di uno Stato indipendente dell'Alto Adige, separato dall'Italia con tanto di studio sulla sostenibilità economica del progetto secessionista. Abbiamo presentato un'interrogazione al ministro degli Interni e al Presidente della Provincia per fare luce sui risvolti dell'operazione editoriale».
Lo scrivono in una nota congiunta Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera e Marco Galateo, capogruppo Fratelli d'Italia nel Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano.
«L'opera ha visto la luce negli scorsi giorni a Bolzano ed è stata presentata nei locali di una istituzione che si regge su finanziamenti pubblici quale l'Accademia europea Eurac», continua la nota.

«Proposta dell'associazione "Noiland Sudtirol" è costituita da capitoli che approfondiscono su modelli che si ritengono proponibili per la secessione dall'Italia della provincia autonoma di Bolzano, raccogliendo esperienze dall'illegale referendum indipendentista svoltosi in Catalogna e da altri contesti grigi a livello internazionale o relativi a Confederazioni che, per loro natura, sono differenti in termini costituenti dagli Stati nazionali», si legge nella nota.

«Se desideriamo sostenere l'autonomia bisogna essere chiari che essa non trova alcuna sua correlazione con la secessione, che della autonomia è la negazione. Confidiamo in ripensamenti futuri su approcci troppo disinvolti su queste materie che scottano», concludono Urzì e Galateo.













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