nella valle sopra il capoluogo venostano 

Silandro, trovate morte 27 pecore

SILANDRO. Ventisette pecore sono state ritrovate morte nella valle di Silandro, quella che si insinua nella zona a settentrione del capoluogo venostano. L’episodio risale ad alcuni giorni fa ma è...



SILANDRO. Ventisette pecore sono state ritrovate morte nella valle di Silandro, quella che si insinua nella zona a settentrione del capoluogo venostano. L’episodio risale ad alcuni giorni fa ma è emerso solamente nella giornata di ieri. Su parte degli animali sono state identificate evidenti lesioni da morso, altri ovini invece sono stati rinvenuti in fondo ad una scarpata dove probabilmente sono precipitati perché messi in fuga.

I contadini, che seguono di notte con appositi cannocchiali a raggi infrarossi i movimenti sospetti ma che nell’occasione non hanno intercettato alcunché, non escludono che le pecore possano essere state sbranate da qualche cane.

Ad ogni modo si stanno aspettando gli esiti degli esami sulle carcasse degli animali che sono state già affidate all'ufficio provinciale competente.

Se dalle verifiche dovesse emergere che invece l’episodio sia riconducibile al lupo, sarebbe la prima volta che il predatore colpisce in Val Venosta facendo così tante vittime.

In via precauzionale, in questi giorni diversi allevatori della valle a nord del capoluogo venostano hanno comunque preferito spostare i loro animali. Probabilmente nel corso di questa settimana saranno pronti i risultati degli esami. (e.d.)













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità