Conservatorio Monteverdi Fornari è il nuovo direttore

Il musicologo eletto con la maggioranza assoluta, esce di scena Unterhofer «Dobbiamo dare un contributo maggiore alla crescità della città, e lo faremo»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Voglio che il Conservatorio di Bolzano, che gode già di grande prestigio, diventi una vera e propria università della musica con un respiro internazionale. Dobbiamo aprirci di più, per riuscire a competere con le altre istituzioni a livello europeo. A Bolzano, sede del Concorso Busoni e dell’Orchestra Haydn, c’è il “clima” giusto per compiere il salto di qualità». Pensa in grande Giacomo Fornari, 54 anni, bresciano d’origine, ma residente a Bressanone, il nuovo direttore del Conservatorio Monteverdi di piazza Domenicani. Da novembre subentra ad Heinrich Unterhofer.

È stato eletto, ieri, dai 77 docenti dell’istituto, che lo hanno scelto tra una rosa di altri quattro candidati (Heinrich Unterhofer, il direttore uscente, Felix Resch, Marina Giovannini, Pietro Varrone).

Docente di Drammaturgia musicale e di Storia del teatro musicale presso il Conservatorio, fino al 2012 presidente dell’Istituto musicale in lingua italiana Antonio Vivaldi di Bolzano, Fornari è considerato uno dei massimi esperti di Mozart. Tanto che nel 2012 è stato nominato membro dell’“Akademie für Mozartforschung” al Mozarteum di Salisburgo, l’Accademia, fondata nel 1931, di cui fanno parte soltanto musicologi di alto livello provenienti da diversi Paesi del mondo tra cui Stati Uniti d’America, Austria, Germania, Giappone, Inghilterra, Canada, Italia, Francia, Olanda, Svizzera.

Professor Fornari, lei ha ottenuto la maggioranza assoluta dei consensi, è una soddisfazione ma anche una grande responsabilità.

«Sono molto orgoglioso, perché evidentemente il mio progetto è piaciuto. Voglio imprimere una forte accelerazione al processo di apertura internazionale avviato dall’attuale direttore».

E per quanto riguarda il rapporto con Bolzano e il resto del territorio?

«Penso che un’istituzione come la nostra possa dare un contributo maggiore alla crescita della città. Dobbiamo aprire le porte anche a chi non è un esperto di musica. Dobbiamo aiutarli a capire. L’ideale sarebbe fare della nostra scuola un luogo di incontro: lo è già oggi per quanto riguarda studenti e professori».

Quanti studenti ha il Conservatorio?

«Circa 400 di cui molti stranieri».

Da quando insegna al Conservatorio di Bolzano?

«Dal Duemila. Gran parte della mia formazione l’ho fatta all’estero, in Germania. Sono da sempre innamorato di Mozart».

Lei viene da una famiglia di musicisti?

«No. Mio padre era commercialista e avrebbe voluto che mi iscrivessi ad Economia, ma come spesso accade i figli fanno scelte diverse».

I suoi figli sono appassionati di musica come lei?

«Ho due figli di 15 e 12 anni. Maximilian studia canto, Annesophie il violino. Mia moglie Emma Mitterrutzner è insegnante di musica alla scuola media di Bressanone, la città dove vivo con la mia famiglia».

Hobby?

«Sono una persona fortunata: la musica è il mio hobby e il mio lavoro. Una vera gioia».

Ma oltre alla passione per Mozart?

«Lo confesso: il calcio».

Squadra del cuore?

«Il Milan e devo riconoscere che quando gioca la mia squadra, mi trasformo».

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