Due grandissimi al Cristallo: Gino Paoli con Danilo Rea 

Bolzano, “Due come noi...” è uno degli eventi più attesi della nuova stagione Sul palco un mostro sacro della canzone d’autore e un fuoriclasse del jazz


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Saranno Gino Paoli – un mostro sacro della canzone d’autore italiana – e Danilo Rea – un fuoriclasse del jazz italiano e internazionale – ad aprire, assieme, la stagione dei “Racconti di musica” curati al Teatro Cristallo dall’associazione L’Obiettivo: martedì prossimo 23 ottobre la collaudatissima coppia di artisti porterà sul palco l’ennesima ma sempre diversa replica di “Due come noi…”, uno spettacolo che pesca a piene mani dal repertorio del cantautore genovese ma anche dai classici di altri cantautori italiani e francesi oltre che dalla canzone napoletana. Dunque un concerto pieno di sorprese, che si “crea” in parte durante la serata, con brani non previsti in scaletta che improvvisamente riaffiorano da un bacino immenso e affascinante. Non hanno confini, gli orizzonti musicali di Gino Paoli che, perennemente in cerca di nuovi stimoli e mai stanco di sperimentare, prosegue la sua avventura live con tanti concerti, legando sempre più la sua musica all’universo jazz. Dopo aver suonato con Enrico Rava e con altri grandi del jazz italiano, da diversi anni lavora in coppia con uno dei più raffinati pianisti nazionali: Danilo Rea. A questo spettacolo, in altre location Paoli ne affianca anche uno che lo vede protagonista accanto a tre grandi del jazz italiano: Rita Marcotulli (pianoforte), Alfredo Golino (batteria) e Ares Tavolazzi (contrabasso). In “Due come noi che...” quella che è ormai la “coppia di fatto della musica italiana” – come Gino e Danilo si definiscono con ironia – veleggia nel mare dell’improvvisazione con la voce di Paoli e le esperte mani di Rea al pianoforte, su una scaletta che spazia tra grandi classici internazionali (come Non andare via, traduzione italiana di Ne me quitte pas), indimenticabili successi di Paoli (Il cielo in una stanza, La gatta, e tanti altri), chicche di cantautori genovesi amici di una vita (De André, Umberto Bindi, Tenco, Bruno Lauzi) e omaggi alla musica napoletana e a quella francese. Sessant’anni di carriera, 84 di età, Gino Paoli ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana. L’autore di “Senza fine”, “Sapore di sale”, “La gatta”, è originario di Monfalcone ma è a Genova, dove si è trasferito da bambino, che - dopo aver fatto il facchino, il grafico pubblicitario e il pittore – Paoli debutta come cantante da balera, per poi formare una band musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi. Quando la gloriosa casa discografica Ricordi, che aveva tenuto a battesimo Bellini e Donizetti, Verdi e Puccini, decise di estendere la propria attività alla musica leggera, scritturò questo cantante dalla strana voce miagolante oggi riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni Sessanta e Settanta. Ha scritto e interpretato brani quali “Il cielo in una stanza”, “La gatta”, “Senza fine”, “Sapore di sale”, “Una lunga storia d'amore”, “Quattro amici”; ha partecipato a numerose edizioni del Festival di Sanremo; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film. E ora è ancora qui: martedì appuntamento al Teatro Cristallo di Bolzano, accanto a Danilo Rea, inizio ore 21. Info e prenotazioni al Teatro Cristallo (0471 067822) oppure online: www.teatrocristallo.it/biglietti.















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