Germania, linea dura sulle espulsioni


Jeanne Perego


Mentre viene registrato un aumento degli arrivi di migranti alle frontiere, soprattutto con la Repubblica Ceca, la Polonia e la Svizzera - secondo la polizia oltre 70mila stranieri sono entrati illegalmente nel Paese tra gennaio e agosto, situazione che ha convinto il governo a istituire rigorosi controlli nelle ultime settimane - la Germania ha deciso di accelerare le deportazioni degli stranieri senza diritto di residenza nel Paese, tra cui molti richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta.

Decisione sofferta, ma obbligata, visto che il tema delle porte aperte ai migranti e del diritto d’asilo sono diventati centrali nella politica tedesca, come hanno dimostrato anche i risultati delle recenti elezioni per i parlamenti dei Land in Baviera e in Assia. Il governo Scholz, coalizione di socialdemocratici, verdi e liberali, ha approvato un disegno di legge per velocizzare le procedure di espulsione verso il Paese d’origine di chi non ha visto riconosciuto il proprio diritto di risiedere in Germania: attualmente quasi 55.000 persone. Presentando alla stampa il documento che ora attende la ratifica del Parlamento.

La ministra degli interni Nancy Faeser (SPD) è stata chiara: «Per proteggere il fondamentale diritto all’asilo dobbiamo ridurre in maniera significativa l'immigrazione irregolare». Secondo i dati forniti dal governo, all’inizio dell’estate c’erano quasi 280.000 migranti che avrebbero dovuto lasciare la Germania, ma per vari motivi per quasi 225.000 di loro la permanenza sul suolo tedesco risulta tollerata.

Dei 55.000 che dovrebbero essere deportati, solo 20.000 casi sono riferiti a persone che hanno visto respinta la domanda d’asilo presentata, gli altri in gran parte sono individui il cui visto o permesso di soggiorno è scaduto. Il soggiorno è “tollerato” per chi ha un figlio minore con permesso di soggiorno, o ha una qualifica professionale riconosciuta, o soffre di patologie che potrebbero aggravarsi lasciando la Germania, o chi non ha un passaporto. Al momento le persone in queste situazioni possono evitare -almeno temporaneamente- l’espulsione per motivi umanitari o per rispettare le norme del diritto internazionale. La questione migratoria, e in particolare le espulsioni che vanno a rilento, è diventata cruciale nel dibattito politico tedesco.

La utilizza l’opposizione conservatrice ed è diventata un cavallo di battaglia per l’estrema destra dell’AfD. Scholz e il suo governo, sempre più diviso da dispute interne, sono stati di fatto obbligati ad affrontare la situazione e a prendere la decisione di accelerare le espulsioni, pena la stabilità dello stesso governo.

Secondo i dati ufficiali, nei primi sei mesi dell’anno sono state riportate nei Paesi d’origine oltre 7800 persone, superando il numero registrato nello stesso periodo dello scorso anno che è stato di poco più di 6100 individui. I rimpatri più recenti hanno riguardato l'Austria – per persone registrate in questo Paese come primo punto di ingresso nell'UE - , la Georgia e la Macedonia settentrionale. Nella prima metà dell'anno sono state deportati molti irregolari anche in Afghanistan. Benché il numero di espulsioni nel 2023 sia già superiore del 27% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il governo tedesco vuole andare oltre le pratiche attuali.

Secondo il disegno di legge presentato da Faeser, per esempio, l'estensione del tempo di detenzione amministrativa dovrà passare dagli attuali 10 giorni a 28 giorni, per dare più tempo alle autorità per completare tutte le procedure di espulsione. Per evitare eventuali fughe viene meno la regola di informare gli interessati con un mese di anticipo, ad eccezione delle famiglie con bambini di età inferiore ai 12 anni. Non solo, le regole cambieranno anche per quanto riguarda le modalità di ricerca di chi deve lasciare il Paese.

Nel caso si tratti di persone che vivono in alloggi condivisi, gli agenti potranno accedere a tutti gli ambienti della casa o dell’appartamento, se ritengono che chi stanno cercando si stia nascondendo lì. Avranno anche accesso al cellulare della persona sospettata nel caso non abbia da mostrare un documento di identità. E verranno semplificati i requisiti legali per stabilire l'espulsione di persone sospettate di appartenere a organizzazioni criminali e di trafficanti di esseri umani. 

 













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