Germania

L'addio a Beckenbauer, un funerale di Stato


Jeanne Perego


Mia san Franz", noi siamo Franz, ha detto venerdì pomeriggio il presidente del Bayern Herbert Hainer , nel primo intervento della cerimonia di addio per Franz Beckenbauer all’Allianz Arena. E quel “Mia san Franz” ( che - per chi non ha dimestichezza con il tifo per il Bayern Monaco - cita il famoso motto della squadra “Mia san Mia”) ha riscaldato il cuore degli oltre 20.000 tifosi, delle autorità dello Stato e del Land , e dei grandi personaggi del mondo dello sport accorsi a ricordare e salutare per l’ultima volta il Kaiser nel suo stadio, mentre il termometro segnava due gradi sotto lo zero. È stato un addio indimenticabile, grandioso e dignitoso, commovente ma a tratti allegro, magnificamente pensato e orchestrato dal Bayern. Di fatto un vero e proprio funerale di Stato.

Tutto lo stadio era stato allestito per commemorare la leggenda del calcio morta il 7 gennaio: immagini, scritte, persino una toccante composizione di rose rosse a formare il numero 5 sul campo di gioco, il 5 è il numero che è sempre stato sulle maglie del campione. Non mancava nessuno a piangere e ricordare la figura leggendaria che ha plasmato e influenzato il calcio tedesco e internazionale per decenni: c’erano l’ex presidente del Bayern Uli Hoeness, Paul Breitner, Günter Netzer , Wolfgang Overath , Rainer Bonhof, compagni di squadra di Beckenbauer quando vinse la Coppa del Mondo nel 1974.C’erano Bastian Schweinsteiger, Berti Vogts e Lothar Matthäus, Philipp Lahm e Harry Kane, per fare solo qualche nome del mondo dello sport sulle tribune con gli occhi lucidi.

E poi il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, il cancelliere Olaf Scholz, il primo ministro bavarese Markus Söder e il cardinale di Monaco Reinhard Marx che ha portato le condoglianze di Papa Francesco. È il momento del lutto", ha detto l'ex compagno di squadra Karl-Heinz Rummenigge.

«È stato un modello per tanti, una fortuna per tutti noi", ha sottolineato Steinmeier nell’elogio funebre, aggiungendo: "Franz Beckenbauer accettava la vita come il suo amico, il pallone. Ha sempre pensato che tutto sarebbe finito bene. Non solo ha regalato a questo Paese una favola calcistica estiva, ma ci ha anche regalato uno sguardo nuovo e amichevole su noi stessi e non lo dimenticheremo. (...) Ha dato un grande contributo al nostro Paese".

Applausi scroscianti del pubblico. Söder ha reso omaggio all’icona senza tempo, al campione che ha emozionato tre generazioni, al personaggio la cui storia è in indissolubilmente legata a quella della squadra di Monaco, che “ha guidato l'FC Bayern in una grande epoca d'oro". A rendere ancor più emozionante l’evento è stata la voce del famoso tenore e amico di Beckenbauer Jonas Kaufmann che all’inizio ha cantato “Con te partirò” e alla fine ha fatto venire i brividi ai presenti e a chi seguiva la commemorazione da casa grazie alla diretta del primo canale ARD e della Radiotelevisione Bavarese intonando quell’”all’alba vincerò” dalla Turandot di Puccini che conoscono in tutto il mondo.

Il culmine emotivo della cerimonia funebre però è stato raggiunto quando l’intimo confidente di Beckenbauer, ora presidente onorario del Bayern, Uli Hoeness ha iniziato a parlare: «Se avevi un problema andavi da Franz, lui ti difendeva. Quella era una delle sue qualità più notevoli: il suo preoccuparsi sempre degli altri. Era sempre lì per gli altri. (...) Oggi ci troviamo in uno stadio particolarmente bello. Non sarebbe mai stato costruito se Franz non avesse portato la Coppa del Mondo in Germania».

Grandi applausi dei presenti.

«Tutti noi in Germania possiamo essere orgogliosi di avere, in media, gli stadi più belli, ed è solo perché qui abbiamo avuto i Mondiali del 2006». Poi è partita l’inattesa dichiarazione politica che ha sorpreso tutti: la Germania deve fare di più per essere nuovamente orgogliosa del suo Paese, “ma senza AfD”. Le parole di maggior impatto contro il partito di estrema destra sentite finora in Germania.

 













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