l’allarme

I costi delle certificazioni allontanano dagli appalti

BOLZANO. L'analisi dei dati relativi alle certificazioni aziendali necessarie per partecipare a gare pubbliche, afferma Claudio Corrarati, presidente della Cna del Trentino Alto Adige, evidenzia come...



BOLZANO. L'analisi dei dati relativi alle certificazioni aziendali necessarie per partecipare a gare pubbliche, afferma Claudio Corrarati, presidente della Cna del Trentino Alto Adige, evidenzia come l'impatto della crisi sulla qualificazione delle imprese non sia stato secondario ai problemi di natura economica. In regione, le imprese attestate Soa per poter partecipare alle gare pubbliche sono 1.155, erano 1.199 alla fine del 2010 e addirittura 1.452 alla fine del 2013. Abbiamo perso quindi il 21% delle imprese attestate. Nel resto d'Italia, rispetto al 2010, la riduzione è stata ben del 26%.

Come si commentano questi dati. Innanzitutto c'è da dire anche che se non ci sono lavori in gara le imprese non si attestano. Non c'è solo dunque il fenomeno dell'uscita dal mercato delle vecchie imprese stritolate dalla crisi, ma anche il mancato ingresso di nuovi imprenditori interessati al mercato dei lavori pubblici. Quando la domanda non c'è continuano a mantenere l'attestazione soltanto le imprese che hanno lavori in corso. Nelle province di Trento e Bolzano, che hanno portali autonomi per l'accesso alle gare pubbliche di carattere locale, che sono quasi tutte, si può notare un forte incremento delle registrazioni delle imprese ai portali stessi, ma per importi che non richiedono l'attestazione Soa cioè 150 mila euro.

Insieme alle imprese, la crisi ha colpito di riflesso anche le Soa, cioè le società autorizzate ad attestare l'idoneità delle imprese allo svolgimento dei lavori pubblici. All'indomani della cancellazione dell'Albo nazionale Costruttori erano quasi 70. Oggi ne sono rimaste 25.

Certo è che l'attestazione Soa ha dei costi piuttosto elevati, sia per ottenerla che per mantenerla. Questi costi, secondo Corrarati, spingono i piccoli imprenditori a rinunciare alla spesa nei momenti di crisi, abdicando così anche alla fetta di mercato più appetibile. Non essendo nemmeno pensabile il ritorno al sistema di qualificazione attraverso carrozzoni associativo-governativi come gli Albi professionali, delle due l'una: o si contengono i costi, o si cambia sistema.













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