lavoro

In Alto Adige occupazione record, ma è grazie ai lavoratori esterni

Il tasso di occupazione è cresciuto dell'1,9% rispetto al semestre precedente, mentre il comparto che ha registrato il maggiore aumento di forza lavoro è quello alberghiero (+8,0%)



BOLZANO. «Il mercato del lavoro altoatesino ha raggiunto un nuovo record occupazionale, ma la crescita va analizzata tenendo conto di alcune differenze». Lo ha detto il direttore dell'Ufficio Osservazione mercato del lavoro della Provincia di Bolzano, Stefan Luther, presentando insieme all'assessore provinciale Philipp Achammer il rapporto sul mercato del lavoro del semestre novembre 2022-aprile 2023.

Tra i dati positivi, è stato detto, vanno evidenziati la stabilizzazione della situazione occupazionale, la maggiore ricerca di profili qualificati e la crescita moderata. La sfida maggiore rimane quella di promuovere un mercato del lavoro interno, che miri ad incentivare l'attività lavorativa di donne, lavoratori anziani e giovani. «Possiamo tendere a ridurre ancora di più il mismatch; un esempio è l'inserimento mirato delle persone nel mercato del lavoro», ha detto Achammer. Nel periodo analizzato, si è verificata una ripresa riguardante quasi tutti i settori privati. Il tasso di occupazione è cresciuto dell'1,9%, rispetto al semestre precedente.
«I nuovi record occupazionali sono stati possibili solamente grazie all'afflusso di lavoratori esterni. Il potenziale di occupazione interno non contribuisce realmente al plus registrato: questo è un dato che dimostra quanto il nostro mercato del lavoro sia dipendente dal contributo dei lavoratori esterni - ha osservato Luther - La crescita tra i settori è differenziata: non tutti aumentano e le aziende più piccole crescono di più rispetto a quelle medio-grandi".

Nel periodo considerato, in Alto Adige, risultavano mediamente 49.655 contratti a tempo determinato (760 in più rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente).
I contratti a tempo indeterminato sono aumentati del 2% (sono complessivamente 3.201) per un totale di 162.180 contratti.

Il settore economico che ha registrato il maggiore aumento di forza lavoro è quello alberghiero-ristorativo (+8,0%). Al contrario, si è registrata una leggera diminuzione dell'occupazione nell'assistenza sociale (meno 1,4%). Dopo il drastico aumento registrato a partire da marzo 2020, la disoccupazione ha raggiunto "la normalità".

«Un lavoratore su tre ha più di 50 anni: si tratta di una tendenza in crescita, ha aggiunto Luther. Il dato riguarda principalmente le lavoratrici. La stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei giovani è positiva: è infatti aumentata la percentuale di giovani lavoratori con contratto a tempo indeterminato (+ 747 oppure + 3,6%), mentre i contratti a tempo determinato sono diminuiti in maniera significativa ( - 531 oppure - 3,1%). 













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