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Iniziata la battaglia di Kiev. La Russia attacca da più direzioni

Il governo ucraino: 198 morti dall'inizio dell'invasione, tra cui 3 bambini. Il presidente Zelensky rifiuta l’aiuto americano per lasciare il paese: “Mi servono munizioni, non un passaggio”

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LE IMMAGINI: Una notte di paura, bombardamenti e proteste



ROMA. In Ucraina è iniziata la battaglia per Kiev. Si combatte alle porte della città, con la Russia che bersaglia la capitale dell'Ucraina da più direzioni. L'esercito ucraino afferma di aver respinto un attacco russo su una delle principali arterie di Kiev. "Stiamo fermando l'orda nel miglior modo possibile: la città è sotto il controllo delle forze armate ucraine e dei nostri cittadini", affermano dal Consiglio di sicurezza dell'Ucraina.

"Il bilancio delle vittime finora dell'invasione russa dell'Ucraina è di almeno 198, tra i quali tre bimbi". Lo ha reso noto il ministero della salute ucraino, secondo quanto riporta il Guardian.

Un palazzo residenziale è stato colpito da un missile. Un video pubblicato dal Guardian mostra il momento dell'esplosione di un appartamento. Le immagini riprese da un cellulare mostrano la stanza dell' appartamento, all'apparenza un salotto, che viene distrutta da una deflagrazione e invasa dal fumo bianco. Il Guardian scrive che il video è stato condiviso sui social dal servizio stampa del presidente Volodymyr Zelensky.

Ucraina, palazzo colpito a Kiev da un missile: una telecamera riprende l'impatto

La polizia di Kiev pubblica le immagini sul suo profilo Facebook

La terza notte di guerra in Ucraina ha visto le forze di Kiev resistere strenuamente agli attacchi russi giunti fin dentro le mura della capitale. Le forze russe hanno tentato nella notte, secondo quanto riferito dai media ucraini, di entrare a Kiev in ogni modo, anche con aerei e droni. Scontri sono stati segnalati lungo una delle principali arterie della capitale, nel quartiere di Shulyavka, vicino allo Zoo di Kiev e vicino alla stazione della metropolitana Beresteiska, non lontana da una struttura militare ucraina. Alla fine le forze armate ucraine hanno dichiarato di aver respinto gli attacchi. Diversi aerei russi, carichi di paracadutisti pronti a lanciarsi sulla capitale ucraina, sono stati abbattuti e la difesa aerea di Kiev ha fatto sapere di avere avuto la meglio anche nel secondo tentativo di attacco russo a una importante centrale elettrica, al porto di Mykolaiv e alla base navale di Ochakov, vicino al Mar Nero. Non ci sono nuovi bilanci di vittime, ma testimoni diretti raccontano di bambini terrorizzati dai raid e dalle sirene, come quelli di un orfanotrofio di Leopoli gestito dai salesiani. Una donna ha partorito ieri sera nella metro di Kiev diventato rifugio antiaereo.

Decine di esplosioni, raid aerei e colpi di mitragliatrici hanno seminato il panico anche la notte scorsa nella capitale ucraina e in altre località, mentre Interfax ha riferito di attacchi ucraini nel Donbass con vittime civili, denunciati anche dall'inviato russo all'Onu che ha accusato Kiev di usare i residenti come scudi umani. Di fatto le forze di Mosca sono apparse sotto tiro nelle ultime ore, nonostante le posizioni guadagnate nei giorni precedenti e l'accerchiamento di importanti roccaforti, l'invio di una squadra speciale cecena e l'intervento di sabotatori in divisa ucraina. 

Il presidente Zelensky, che ieri sera aveva annunciato gli attacchi russi affermando che nella notte si sarebbe "deciso il destino dell'Ucraina", si è mostrato alla tv di Stato personalmente alla guida della resistenza. E ha respinto una offerta di aiuto da parte degli Stati Uniti per lasciare la città, dove è braccato, affermando: "'La battaglia è qui, mi servono munizioni, non voglio un passaggio".

All'Onu, intanto, la Russia ha posto il veto sulla bozza di risoluzione che chiedeva il ritiro delle truppe: 11 i voti a favore e tre astensioni tra cui quella della Cina, che ha attivato il piano di evacuazione dei suoi connazionali ed esortato al dialogo tra Mosca e Kiev. E mentre si fa strada l'ipotesi di una esclusione della Russia dal sistema Swift, S&P taglia i rating di entrambi i contendenti.

Oltre 100 mila gli ucraini in fuga dalla guerra, in migliaia espatriati verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania. Decine di esplosioni, raid aerei e colpi di mitragliatrici hanno seminato il panico anche la notte scorsa nella capitale ucraina e in altre località, mentre Interfax ha riferito di attacchi ucraini nel Donbass con vittime civili, denunciati anche dall'inviato russo all'Onu che ha accusato Kiev di usare i residenti come scudi umani. Di fatto le forze di Mosca sono apparse sotto tiro nelle ultime ore, nonostante le posizioni guadagnate nei giorni precedenti e l'accerchiamento di importanti roccaforti, l'invio di una squadra speciale cecena e l'intervento di sabotatori in divisa ucraina. "Stiamo fermando l'orda", annuncia all'alba il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov, assicurando che la situazione a Kiev è "sotto il controllo delle forze armate ucraine".

Il presidente Zelensky, che ieri sera aveva annunciato gli attacchi russi affermando che nella notte si sarebbe "deciso il destino dell'Ucraina", si è mostrato alla tv di Stato personalmente alla guida della resistenza. E ha respinto una offerta di aiuto da parte degli Stati Uniti per lasciare la città, dove è braccato dai sabotatori russi, affermando: "'La battaglia è qui, non voglio un passaggio", e chiedendo "munizioni".

Nella notte il presidente ucraino ha anche fatto sapere di avere parlato al telefono con l'omologo francese Emmanuel Macron che avrebbe assicurato il suo appoggio a sanzioni più aspre contro la Russia e Putin, tra cui l'esclusione dal sistema Swift.

 













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