Molecole, il silenzio di un padre e di Venezia

Il docu di Segre in pre-apertura e in sala dal 3 settembre

VENEZIA


(ANSA) - VENEZIA, 01 SET - "La fragilità della vita nel cuore di una Venezia che lentamente si svuota, meravigliosa e impaurita". Questa la perfetta logline di MOLECOLE, docufilm di Andrea Segre che è allo stesso tempo una lunga lettera al padre, risorto nei ricordi al tempo della pandemia, e un omaggio a un'incantevole Venezia stupendamente vuota. Il docu-film, pre-apertura alla 77/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (2-12 settembre) e in sala dal 3 settembre con Zalab Film in collaborazione con Lucky Red, racconta di una forzosa pausa, quella vissuta dal regista tra febbraio e aprile di quest'anno, causa Covid. Bloccato dal lockdown a Venezia, la città di suo padre, dove stava lavorando su due grandi temi della città, il turismo e l'acqua alta, Segre si ritrova così in una Venezia vuota con la quale fare i conti. Allora, come è capitato un po' a tutti nel lockdown, ha messo mano ai ricordi che ha trovato nella casa di famiglia. Tra questi, i super8 del padre Ulderico, ordinario a Modena e Reggio Emilia di Chimica e Fisica, quel genitore troppo silenzioso che aveva sempre poco da dirgli. "Il silenzio di Venezia durante la pandemia, non so perché - dice il regista all'ANSA - mi ha ricondotto al silenzio di mio padre. Poi, tornato a Roma, ho trovato le lettere che avevo scritto a papà alle quali non ha mai risposto, anche se mia madre mi ha detto che le conservava con molta cura". Ai ricordi personali si alternano nel film incontri con veneziani che raccontano, ognuno a modo suo, la loro Venezia, il rapporto con l'acqua alta e il turismo e, soprattutto, quella città che non c'è più e che per certi versi ricompare ora nel grande vuoto del Covid. (ANSA).













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità