In 2 settimane effettuati 22.000 tamponi

Cortina d'ampezzo. Sono stati oltre 22 mila i tamponi Covid effettuati nelle due settimane dei Campionati Mondiali di sci, eseguiti dalla Croce Bianca di Cortina D'Ampezzo nei quattro covid point...



Cortina d'ampezzo. Sono stati oltre 22 mila i tamponi Covid effettuati nelle due settimane dei Campionati Mondiali di sci, eseguiti dalla Croce Bianca di Cortina D'Ampezzo nei quattro covid point dedicati alle persone della "bolla Mondiali" sottoposte a controlli regolari.

È il bilancio stilato dall'Ulss 1 Dolomiti al termine della competizione, che ha visto la presenza costante anche del personale del Suem, coordinando gli interventi di soccorso. Dei tamponi, era stato riferito nei giorni scorsi, erano emerse 17 positività in altrettante persone, tutte allontanate dalla 'bolla', e nessuna positività comunque riferita direttamente ad atleti impegnati nelle competizioni iridate ospitate ai piedi delle Tofane.

In alcune giornate un medico Suem è stato anche a bordo dell'Elicottero "Volpe" della Guardia di Finanza, dedicato ai trasferimenti di eventuali pazienti soccorsi. In ogni caso non è avvenuto alcun avvenimento grave, e l'intervento degli elicotteri è stato necessario solamente in un’occasione.

Ogni giorno un rappresentante Suem era presente presso il Gruppo Operativo Sicurezza, in prossimità dell'arrivo delle gare, mentre un medico era sempre presente al Centro Operativo Misto, istituito in centro a Cortina, presso il quale hanno lavorato, sotto la direzione della Prefettura, anche rappresentanti dei Vigili del Fuoco, del Cnsas, della Protezione Civile, del Comune di Cortina d'Ampezzo, di Anas e di Veneto Strade.

La sala accanto, invece, era dedicata alle Forze dell'Ordine: la sinergia consentita da tale configurazione ha consentito la migliore gestione di ogni situazione, oltre a garantire un adeguato coordinamento tra gli elicotteri di soccorso, quelli delle Forze dell'Ordine e quelli privati.

La Direzione Medica dell'Ulss Dolomiti ha preparato, per ogni evidenza, gli ospedali di Pieve di Cadore (Belluno) e Belluno, e ogni mattina ha verificato e comunicato la situazione dei posti letto, per programmare eventuali ricoveri.













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