L'INTERVISTA gabriel lunetta 

«Spero di farcela ma nella vita  il calcio non è tutto» 

La rivelazione dell’Alto Adige. Arriva dalla cantera dell’Atalanta ed in sette presenze con la maglia dell’Fc ha già realizzato tre gol È iscritto all’ultimo anno di Economia alla Cattolica di Milano 


FILIPPO ROSACE


Bolzano. Lunetta e basta! Centrocampista offensivo, jolly, ala sinistra…la versatilità è una delle doti principali del ventitreenne milanese Gabriel Lunetta che, sbarcato a Bolzano nello scorso gennaio, punta decisamente a marchiare con caratteri a fuoco l’esperienza con la maglia dell’Alto Adige. Non provate però ad affibbiargli etichette scontate come “enfant prodige” o “giovane di prospettiva”, perché il nostro risponde con disarmante originalità:

“Sono Lunetta e basta. Un ragazzo di ventidue anni che punta a fare tanta strada nel mondo del calcio, ma, nello stesso tempo, non ne fa una ragione di vita perché ci sono altri importanti interessi come quelli degli studi universitari iscritto all’ultimo anno nella facoltà di Economia alla Cattolica di Milano. Mi considero un ragazzo normale…insomma uno a posto che sia in campo che nella vita cerca sempre di dare il massimo. Il mio ruolo? Jolly, esterno destro, sinistro, punta centrale, ho fatto il quinto, ho giocato a quattro…diciamo che non ho un ruolo in cui mi riconosco”.

Gabriel Lunetta è una delle migliori espressioni fornite dalla prestigiosa cantera dell’Atalanta. Laboratorio che ha forgiato le qualità del ragazzo sino a proporlo nel mondo dei professionisti. Così dopo Gubbio, Renate e Giana Erminio è maturata l’idea di approdare a Bolzano.

Lunetta cosa l’ha convinta a scegliere la società biancorossa?

“Avevo apprezzato le qualità della società altoatesina grazie alle referenze illustratemi da alcuni miei ex compagni come Candellone e Lupoli. Quando è arrivata la chiamata, conoscendo anche le qualità di mister Zanetti ho preso la palla al balzo accettando con entusiasmo il trasferimento a Bolzano”.

Passaggio di casacca che ha onorato con un avvio schioppettante fissato in 7 presenze e tre gol. Si aspettava un simile esordio?

“Sono contento…diciamo che ci speravo anche se non avevo alcuna certezza di potermi presentare ai tifosi bolzanini con questo biglietto da visita. Sono contento di quanto fatto fin ora e spero di proseguire così sia per me che per la squadra”.

Lei è stato formato calcisticamente in un settore giovanile importante come quello dell’Atalanta, pedigree che potrebbe dischiuderle le porte di società di serie superiore. Quali sono i suoi obiettivi.

“Sono dell’idea che nella vita, sia calcistica che anche quella lavorativa, niente ci viene regalato ma tutto bisogna guadagnarselo. L’ho pensata sempre così sin da quando ho cominciato a fare calcio nella “Lombardia”, una scuola calcio affiliata al Milan, da lì poi sono andato al Monza per poi approdare a quella dell’Atalanta. Il passato recente è noto: Gubbio, uno stop per infortunio, Renate e Giana e poi Bolzano. Mi aspetto di continuare così e raggiungere obiettivi di squadre importanti. A ventidue anni nulla mi è precluso”.

C’è qualcuno di particolare da ringraziare per questo inizio importante di carriera?

“In primis la mia famiglia, nell’ambiente calcistico ci sono state alcune persone che hanno recitato un ruolo importante per la mia crescita personale a cominciare da mister Bonacina allenatore della Primavera dell’Atalanta e mister Cevoli che mi ha seguito di recente a Renate.

Reduce dalla terza rete personale segnata al Vicenza, Lunetta è atteso da una piacevole conferma domenica prossima sul terreno della capolista Pordenone. Quali sono le sue valutazioni su questa importante sfida.

“Ce la giochiamo! Quello di quest’anno è un campionato equilibrato per cui ogni pronostico è aperto ad ogni possibile soluzione. Il Pordenone ha l’urgenza di vincere e noi cercheremo di fare altrettanto. Arriveremo carichi al cento per cento per giocarci ogni chanche”.

Fare risultato a Pordenone significherebbe far lievitare le credenziali biancorosse per un esplosivo finale di stagione. Partendo dai playoff per arrivare dove?

“Faremo i playoff non tanto per farli ma per provare a vincerli. In questo caso non c’è bisogno di fare tanti calcoli…cercheremo di ottenere la migliore posizione possibile e poi ce la giocheremo. Siamo pronti per affrontare qualsiasi avversaria”.

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