Acciaierie Valbruna, operai in scioperocontro la probabile chiusura a Bolzano
Un'ora di protesta dopo l'annuncio della proprietà che è intenzionata a chiudere il reparto nel quale sono impiegate 120 persone, ora in cassa integrazione
Un'ora di protesta dopo l'annuncio della proprietà che è intenzionata a chiudere il reparto nel quale sono impiegate 120 persone, ora in cassa integrazione
La proprietà conferma: "Situazione grave". A rischio 120 posti di lavoro
In dodici mesi sono cresciuti del 20,7 per cento, aumentando di 1.740 unità
Deve pagare 800 euro ma i vigili non possono rateizzare la contravvenzione: "Qualcuno mi aiuti"
L'assessore provinciale: "Serve lavoro e meno burocrazia, non contributi"
«La crisi non è finita e sarà impossibile evitare licenziamenti. Per uscirne dovremo aspettare il 2012 o il 2013, ma ce la faremo: diventa decisivo un cambio di mentalità, sia per noi imprenditori sia per la politica». Christof Oberrauch al ricevimento di inizio anno degli imprenditori ha dato la sveglia. Tra i destinatari la Provincia, le associazioni economiche e l’università.
Le vacanze di Natale sono finite, ma molti operai altoatesini non sono ancora tornati al lavoro. Colpa della cassa integrazione, che ha colpito circa un migliaio di addetti del settore metalmeccanico. Aveva ragione Christof Oberrauch. La crisi non è affatto finita. A certificarlo arrivano gli ultimi dati sulla cassa integrazione. Fabio Parrichini, segretario provinciale della Fiom/Cgil, lancia l’allarme: «La situazione è pesante. Tolta l’Iveco, le altri grandi aziende industriali sono tutte in forti difficoltà».