L'assessore Widmann chiede un lockdown "duro"
«Non abbiamo alternative, altrimenti collassa l'intero sistema sanitario». Domani riunione della giunta provinciale per eventuali nuove restrizioni ad appena 48 ore dall'ordinanza numero 68
«Non abbiamo alternative, altrimenti collassa l'intero sistema sanitario». Domani riunione della giunta provinciale per eventuali nuove restrizioni ad appena 48 ore dall'ordinanza numero 68
Estese a tutti i Comuni altoatesini le restrizioni già previste per i Comuni-Cluster. Limiti a spostamenti e attività motorie. Scuola in presenza solo fino alla prima media. Coprifuoco dalle 20 alle 5
Kompatscher: 23 comuni in zona rossa. Ma Conte: Alto Adige zona gialla. Nell’ordinanza della Provincia misure più rigide di quelle previste dal decreto del premier. Il governatore: «In Alto Adige valgono le mie disposizioni». Caramaschi: «All'interno del Comune ci si muove tranne che dalle 20 alle 5»
Sarà valida da domani (5 novembre) sino al 14 novembre. Tra le località considerate maggiormente a rischio entra anche Bronzolo. Confermate tutte le misure annunciate: scuole chiuse e stop anche ai servizi alla persona
Nell'elenco stilato dalla Provincia anche negozi di elettronica, quelli di prodotti per l'igiene personale, ferramenta, cartolerie, librerie e ottici
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LA SCHEDA: Ecco quali sono le imitazioni
Ecco le prescrizioni: tutti a casa dalle 20 alle 5 del mattino e trasporto pubblico ridotto della metà. L'ordinanza sarà valida sino al 22 novembre
Il presidente Moser: "Il commercio non è in alcun modo un Hotspot. Ci riserviamo di intraprendere ulteriori passi"
GUARDA IL VIDEO: La manifestazione in centro
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A Malles limitazioni estese a tutto il paese, si aggiungono Sluderno, Glorenza, Tubre, Gargazzone, Val di Vizze e Rasun-Anterselva. Scuole chiuse, bar e ristoranti solo a domicilio. Negozi aperti
Il coprifuoco inizierà alle ore 22. Vietati gli sport di contatto e quelli che si svolgono in strutture chiuse. I provvedimenti valgono da sabato 31 ottobre fino al 24 novembre. Misure più rigide, per 14 giorni, nei Comuni di Laives, Sarentino, Campo di Trens, Racines e Malles
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Nessun passo indietro da parte della Provincia di Trento dopo l'incontro con i rappresentanti delle categorie interessate