Agricoltura

Estate pazza: già partita la raccolta delle mele

La stagione dei raccolti comincia con una settimana di anticipo rispetto al solito nelle “zone precoci” della Bassa Atesina. A dare il via è la varietà Royal Gala, ma i frutticoltori lamentano la scarsa colorazione causa siccità: «Servirà attenzione nel maneggiare la frutta» 


Bruno Tonidandel


BASSA ATESINA. Con quasi una settimana di anticipo è partita l'altro giorno la raccolta delle mele. Si tratta della varietà Royal Gala dei frutteti delle cosiddette “zone precoci” della Bassa Atesina. «Sono impianti – spiega Peter Weissensteiner del Servizio Cooperative Ortofrutticole durante una pausa mentre lavora nei campi – che crescono nel fondovalle, poco lontano dal corso dell’Adige, quindi su terreni sabbiosi; poi giovedì si raccoglieranno le Gala delle zone pedemontane e l’inizio della prossima settimana toccherà alle mele delle campagne collinari».

Molti frutticoltori di Magré, Salorno, Egna, Ora si lamentano però che per il troppo caldo di questa particolare estate, le mele non presentano una colorazione ideale per il mercato. È il problema delle mele “pallide”.

«In effetti – spiega Weissensteiner – gli agricoltori dovranno prestare particolare attenzione nello staccare le mele più colorate soprattutto delle piante giovani e poco cariche. Facendo così la frutta rimasta sull’albero, in pochi giorni sarà pronta per la raccolta».

Secondo il frutticoltore bio di Ora Andreas Gschleier, quest’anno, ci sono stati dei problemi in merito al diradamento chimico. Per cause stranissime, dovute forse per effetto ancora delle temperature elevate o l’alto grado di umidità, il diradamento non è stato mirato, provocando una caduta fuori norma dei frutticini. In annate normali al trattamento chimico per ridurre la produzione abbondante, segue un veloce diradamento manuale che quest’estate non c’è stato. In molti frutteti addirittura sono cadute più mele del previsto. Questo calo di produzione ha contribuito probabilmente ad una complessiva prevista riduzione di raccolto di mele in Alto Adige che potrebbe toccare addirittura il 4-5% rispetto agli anni passati.

«La decisione di inizio del raccolto delle mele – spiega Oswald Rossi del Gruppo di lavoro Conservazione delle mele del Centro di Sperimentazione di Laimburg – riveste una importanza basilare. Rispetto agli anni passati – aggiunge il tecnico che abita a Laghetti di Egna – ora si tende a staccare la frutta dall’albero un po’ prima della completa maturazione. Questo perché si tende a migliorare la conservazione della frutta. Molti mercati poi preferiscono le mele dal gusto meno zuccherino e leggermente acidulo».

Oswald Rossi ha anche precisato che solo il colore della mela non è un ottimo indicatore della maturazione del frutto. Ma allora come si fa a stabilire il momento più giusto per iniziare la raccolta delle mele? «Attualmente – è la risposta che fornisce il tecnico del Centro di sperimentazione di Laimburg – si usa spruzzare sulla polpa della mela una soluzione di potassio e di iodio, minerali che danno subito una colorazione all’amido che poi si trasforma in zucchero». In tal senso si sta studiando però, con l’appoggio di altri partner, a un dispositivo digitale per arrivare a misurare il contenuto di clorofilla nelle mele. Se la macchina segnala meno clorofilla, il frutto è più maturo.

Grazie a queste tecnologie è possibile quindi determinare in maniera molto più precisa e oggettiva il momento più ottimale per il raccolto, determinante per il successo nella conservazione.













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