Benno Neumair e quelle menzogne alla sorella preoccupata
Archiviato dalla gip Scheidle il fascicolo che era stato aperto a carico di una giovane amica del figlio di Peter e Laura. Trovata nell’Adige una coperta: è collegata con il duplice omicidio?
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BOLZANO. La giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle ha archiviato questa mattina il fascicolo che era stato aperto a carico di una giovane amica di Benno Neumair, il trentunenne accusato dell'omicidio e dell'occultamento dei cadaveri dei suoi genitori. Si trattava di una ventenne accusata di favoreggiamento ma risultata estranea ai fatti. La stessa Procura aveva chiesto la sua archiviazione.
Nel frattempo è emerso un nuovo dettaglio: la mattina del 5 gennaio Benno ricevette una telefonata dalla sorella Madè, che si trovava in Germania ed era preoccupata dal silenzio dei genitori, che non le rispondevano dalla sera precedente.
Benno rispose che non aveva modo di verificare come stessero, in quanto lui si sarebbe trovato fuori casa. A quel punto Madè telefonò ad una vicina di casa, chiedendole di andare a bussare all'appartamento dei suoi genitori: la vicina andò subito, e fu proprio Benno ad aprire la porta.
L'aneddoto, che è agli atti dell'indagine, dimostrerebbe che Benno aveva quindi mentito alla sorella, dicendole di non trovarsi in casa.
Nel frattempo proseguono senza esito le ricerche del cadavere di Peter Neumair nell'Adige. I sommozzatori dei carabinieri hanno però rinvenuto diversi oggetti, tra cui una coperta, che saranno ora analizzati per verificare se siano collegati con il duplice omicidio.