Arrestato cuoco dell’Asl Si dava malato e lavorava

La Guardia di Finanza lo ha sorpreso ai fornelli di un ristorante privato Per l’ospedale San Maurizio era in malattia: ora è accusato di truffa aggravata


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Truffa aggravata ai danni dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige. Con questa accusa un cuoco bolzanino, dipendente a tempo piano dell’ospedale San Maurizio, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza a conclusione di un’operazione che potrebbe avere ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

L’accusa è pesante e fa riferimento ad un periodo di falsa malattia nel quale l’indagato si è assentato dal lavoro (percependo ugualmente lo stipendio, ovviamente) andando a fare il cuoco in un albergo del Burgraviato. Risultato: per l’Asl si trovava a casa in malattia per lombalgia, percepiva ugualmente lo stipendio con aggravio sulle casse dell’Inps o Inail ma guadagnava (in nero) altri soldi lavorando la sera in una ditta di ristorazione privata. L’uomo era da tempo sotto controllo della Guardia di Finanza in quanto segnalato dalla stessa Asl alla Corte dei Conti per attività extra lavorativa non autorizzata.

L’altra sera i finanziari si sono presentati nel ristorante in questione, hanno trovato il...«malato immaginario» al lavoro accanto ai fornelli nonostante per l’Asl fosse in malattia ed è così scattato l’arresto in flagranza di reato.

Domani l’indagato (che è stato posto agli arresti domiciliari) comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari Silvia Monaco per la convalida e l’eventuale conferma della custodia cautelare che potrebbe essere disposta per pericolo di inquinamento delle prove e pericolo di reiterazione del reato . In effetti dai controlli dei finanzieri è emerso che ripetutamente il cuoco (di cui per il momento non è stato comunicato il nome)aveva lavorato in diversi esercizi alberghieri della provincia anche in periodi in cui lo stesso indagato risultava assente dal proprio posto di lavoro perchè malato.

Nel frattempo l’inchiesta delle Fiamme Gialle potrebbe riservare ulteriori sorprese in quanto sarebbe al vaglio degli inquirenti anche la posizione del medico che aveva certificato lo stato di malattia del lavoratore.

Proprio per questo gli uomini della Guardia di Finanza hanno acquisito tutto gli incartamenti riguardante la pratica relativa al periodo di malattia riconosciuto al cuoco e la certificazione clinica di supporto. In altre parole sarà necessario capire se il medico potesse avere sentore che il paziente non fosse in realtà malato o per lo meno non fosse nelle condizioni di doversi assentare dal lavoro proprio in ragione delle sue condizioni di salute. Penalmente il presunto «malato immaginario» rischia una condanna da uno a cinque anni di reclusione con l’inevitabile procedimento di carattere disciplinare.

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